Cos'è che li fa MUoverE ?

Chi avrebbe detto che una attività così semplice e spontanea - si cammina prima ancora di connettere verbo- poteva determinare una occasione di aggregazione, il ricostituirsi di antiche frequentazioni,risvegliare la voglia di stare insieme e condividere le emozioni di piccole avventure.Eppure guardateli con gli zaini in spalla ripieni di sorprese, attrezzature più o meno consone alla bisogna - animati da spirito di conoscenza, inerpicarsi per boschi e pendii alla scoperta del mondo che li circonda.

Ed allora ci si chiede cos'è che li spinge ad andare ed andare ed andare, cosa cercano, quali le motivazioni.Come al solito è meglio non porsi mai troppe domande:le risposte potrebbero essere deludenti banali scontate.....volgari! Lasciamoli camminare....Non ci interessa dove e perché.

Ci preme che vadano, che vadano ma che vadano pure a...Ecco, appunto!

Brahamana V sec. a.c - Indra esorta Rohita

Non c'è felicità per chi non viaggia, Rohita!
A forza di stare nella società degli uomini,
Anche il migliore di loro si perde.
Mettiti in viaggio.

I piedi del viandante diventano fiori,
la sua anima cresce e dà frutti,
ed i suoi vizi son lavati via dalla fatica del viaggiare.
La sorte di chi sta fermo non si muove.
Allora vai, viaggia, Rohita!
Indra esorta Rohita - (dai Brahamana V Sec. a.c.)

domenica 23 ottobre 2011

MARCO SIMONCELLI

La notizia dell' incidente mortale di Marco Simoncelli è di quelle che ti lascia senza fiato e ti chiedi  perchè accadano.


Non sono un particolare appassionato di moto, anzi fino a poco tempo fa non le seguivo perchè giudicavo dei pazzi quei ragazzi che rischiavano la vita ad ogni curva piegando la moto al limite dell'equilibrio con evoluzioni degne di un circo equestre. Poi, seguendo forse qualche gara di Max Biagi in superbike, avevo cominciato ad apprezzare la tecnica e a riconoscere la loro maestria nella guida.


Simoncelli l'avevo visto per la prima volta come ospite della trasmissione televisiva di Chiambretti  I numeri Uno. Mi era subito piaciuto, oltre che per il capoccione, per la spontaneità e l'immediatezza con cui rispondeva alle domande provocatorie del conduttore. Un romagnolo di montagna  (o di campagna) legato ai suoi affetti semplici, che affrontava quel poco di notorietà con un candore spiazzante, come fosse un fatto normale.
Ti sembrava di vederlo insieme ai suoi coetanei sfidarsi sullo stradone del paese, come avviene a tanti giovani
che sfogano così la loro carica adrenalinica.
Ed immaginavo che allo stesso modo affrontasse le gare in pista che lo avevano reso un campione: senza orpelli, con naturalezza.


L'innata simpatia di Simoncelli che sprizzava dal sorriso sincero e da quell'aria scanzonata, accentuata dalla
capigliatura non pettinabile, lo aveva reso popolare anche a chi di corse in moto non ne sapeva niente:
si vedeva che era uno di noi.
Anche i risultati in gara, che non sono mai stati eclatanti, lo hanno avvicinato alla gente, così diverso dai vincitori
seriali, così come il recente contratto pubblicitario ne aveva diffuso la notorietà
Avrebbe voluto una Honda più competitiva per il prossimo anno.
Che Peccato.
 

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