Cos'è che li fa MUoverE ?

Chi avrebbe detto che una attività così semplice e spontanea - si cammina prima ancora di connettere verbo- poteva determinare una occasione di aggregazione, il ricostituirsi di antiche frequentazioni,risvegliare la voglia di stare insieme e condividere le emozioni di piccole avventure.Eppure guardateli con gli zaini in spalla ripieni di sorprese, attrezzature più o meno consone alla bisogna - animati da spirito di conoscenza, inerpicarsi per boschi e pendii alla scoperta del mondo che li circonda.

Ed allora ci si chiede cos'è che li spinge ad andare ed andare ed andare, cosa cercano, quali le motivazioni.Come al solito è meglio non porsi mai troppe domande:le risposte potrebbero essere deludenti banali scontate.....volgari! Lasciamoli camminare....Non ci interessa dove e perché.

Ci preme che vadano, che vadano ma che vadano pure a...Ecco, appunto!

Brahamana V sec. a.c - Indra esorta Rohita

Non c'è felicità per chi non viaggia, Rohita!
A forza di stare nella società degli uomini,
Anche il migliore di loro si perde.
Mettiti in viaggio.

I piedi del viandante diventano fiori,
la sua anima cresce e dà frutti,
ed i suoi vizi son lavati via dalla fatica del viaggiare.
La sorte di chi sta fermo non si muove.
Allora vai, viaggia, Rohita!
Indra esorta Rohita - (dai Brahamana V Sec. a.c.)

domenica 23 ottobre 2011

MARCO SIMONCELLI

La notizia dell' incidente mortale di Marco Simoncelli è di quelle che ti lascia senza fiato e ti chiedi  perchè accadano.


Non sono un particolare appassionato di moto, anzi fino a poco tempo fa non le seguivo perchè giudicavo dei pazzi quei ragazzi che rischiavano la vita ad ogni curva piegando la moto al limite dell'equilibrio con evoluzioni degne di un circo equestre. Poi, seguendo forse qualche gara di Max Biagi in superbike, avevo cominciato ad apprezzare la tecnica e a riconoscere la loro maestria nella guida.


Simoncelli l'avevo visto per la prima volta come ospite della trasmissione televisiva di Chiambretti  I numeri Uno. Mi era subito piaciuto, oltre che per il capoccione, per la spontaneità e l'immediatezza con cui rispondeva alle domande provocatorie del conduttore. Un romagnolo di montagna  (o di campagna) legato ai suoi affetti semplici, che affrontava quel poco di notorietà con un candore spiazzante, come fosse un fatto normale.
Ti sembrava di vederlo insieme ai suoi coetanei sfidarsi sullo stradone del paese, come avviene a tanti giovani
che sfogano così la loro carica adrenalinica.
Ed immaginavo che allo stesso modo affrontasse le gare in pista che lo avevano reso un campione: senza orpelli, con naturalezza.


L'innata simpatia di Simoncelli che sprizzava dal sorriso sincero e da quell'aria scanzonata, accentuata dalla
capigliatura non pettinabile, lo aveva reso popolare anche a chi di corse in moto non ne sapeva niente:
si vedeva che era uno di noi.
Anche i risultati in gara, che non sono mai stati eclatanti, lo hanno avvicinato alla gente, così diverso dai vincitori
seriali, così come il recente contratto pubblicitario ne aveva diffuso la notorietà
Avrebbe voluto una Honda più competitiva per il prossimo anno.
Che Peccato.
 

sabato 22 ottobre 2011

IL VIAGGIO A REGGIO C: (estratti dal diario)- 6°

VENERDI 29 Luglio - PALINURO- POLICASTRO

E finalmente imbocco la "Morgantina". E' questa una strada tranquilla, piuttosto ampia, appena un pò trafficata e dopo poco, superato un ponte sul fiume Morgante che da' il nome alla strada, si chiudono i monti dietro ed il paesaggio è di nuovo montano: ma è piacevole. L'aria è fresca e pulita.


Scatto alcune foto, SanSeverino sembra un paese diroccato a strapiombo sopra un crinale.
Senza difficoltà faccio gli ultimi  7km di questa bretella che sbocca proprio sotto le arcate di un viadotto della SS18. Mi fermo ad un distributore e qui mi suggeriscono di percorrere la sequenza Poderia, Celle di Bulgheria, bivio Rocca Gloriosa, Torre Orsaia e poi giù in picchiata fino a Policastro.


Questo itinerario è sicuramente più lungo che l'attraversamento di Marina di Camerota, che magari avrebbe meritato una visita ma, anche se devo affrontare una salita costante al 5 - 6% di oltre 13km, è sicuramente la meno dura delle due alternative: l'altra non era per me! Sapevo che dovevo farla e di buona lena mi rimetto in sella . Fatico ma riesco a salire e questo mi da sprone.
Poderia arriva quasi subito e dopo poco anche il cartello di Celle: ma tra il cartello ed il paese passano almeno un paio di km e questo mi destabilizza mentalmente, per di più la salita comincia ad essere più dura e le soste all'ombra si moltiplicano.

Riprendo e mi fermo, riprendo e mi fermo: non si arriva mai, dopo una curva ce n'è un'altra, e la strada sale, sale sempre. Mi innervosisco, mi rifiuto di salire sulla bici e la porto a mano: è quasi l'una e sto impiegando quasi due ore. Finalmente da lontano le case di RoccaGloriosa.
In un attimo supero Torre Orsaia e la strada è finalmente in pianura e discesa. Si rivede finalmente il mare giù tra gli olivi. Incrocio la SS18 al Km 191: altri 14 Km ma tutti in discesa e in dieci minuti sarò a Policastro.
Non ho fatto però i conti con l'Anas: dopo un paio di Km in discesa la strada è INTERROTTA PER FRANA!
Mi viene da piangere. Cerco intorno con lo sguardo se ci sono vie alternative. Non sembra. Devo risalire e torno al paese, morto a quell'ora. Passa una macchina sgangherata che mi illumina, e riprendo la marcia, per una strada di campagna: prima una discesa a scapicollo poi una salita che sbuca di nuovo sulla SS18 al Km 196. Adesso si' posso fare la picchiata fino a Policarpo!

Dopo la solita trattativa mi fermo all'Hotel Pixunte (nome derivato dall'antico insediamento del 500 a.c.), un buon albergo che mi da incluso nel prezzo l'ingresso allo stabilimento Da Mario con ombrellone e sdraio.
Approfitto subito per un bel bagno a mare. Che goduria.
Per cena mi suggeriscono la trattoria Bacco & Ciaccio: eccellente a due soldi! spaghetti al pomodoro, frittura mista di merluzzetti e alici, contorno di melanzane a tocchetti e zucchine alla scapece, 1/2 litro di vino, frutta , caffe e liquorino a 18€. Ma come fanno?


LUNEDI' 1 Agosto - POLICASTRO - TORTORA

Dopo i tre giorni di sosta, meritata ed obbligata, riprendo con l'intento di andare a salutare gli "amici di Lauria" che mi hanno disegnato l'itinerario Coast To Coast per raggiungere lo Ionio. Non sono certo di volerlo fare.
Il tratto fino a Sapri è piano e procedo velocemente, ma appena lasciata la cittadina della Spigolatrice, la strada si inerpica costeggiando il mare con un panorama incomparabile di tutto il golfo fino a Palinuro:
terrazze naturali lungo il fianco del monte, colori del mare e della vegetazione esaltati dalla luce del pomeriggio.
La salita è ripida e sono costretto a scendere e continuare a piedi: ma questa volta non mi pesa.
Gli scorci che offre il panorama con scogli e faraglioni e massi che da sopra sembrano far parte di una quinta scenografica a sfondo e contorno di qualche barca che passa, i raggi del sole che si riflettono sull'acqua colorandola ed accecando lo sguardo, costringono a scattare foto in continuazione.



Si continua a salire.
Attraverso una galleria picconata nella roccia, e poi un'altra più moderna che taglia un tratto, e finalmente la strada spiana e comincia la discesa verso Acquafredda prima e Fiumicello.
Con un pò di timore faccio la discesa che in alcuni tratti mi lancia quasi sul precipizio, senza muretto a copertura. Per fortuna non mi faccio prendere dal panico ed ancora una volta sperimento la funzionalità dei freni. Ad una fontana in fondo alla discesa mi rinfresco ma subito riprende l'ascesa verso Maratea.

Per fortuna non seguo il consiglio di Antonello di scendere al porto: la risalita sarebbe stata micidiale.
Mi rendo conto che aveva confidato troppo nei miei mezzi quando arrivo al bivio per il paese:  aveva
valutato la salita del Monte Palladino, quella appena fatta, abbordabile mentre quella per Trecchina un pò più dura. Forse la stanchezza oppure la voglia di sfidarmi ancora, ma in un attimo decido di proseguire lungo la costa e di arrivare a REGGIO CALABRIA!

Via verso Castrocucco. Riconosco le discese a mare percorse trent'anni prima:erano strade bianche, ora sono tutte belle asfaltate e facili da raggiungere, il panorama è magnifico ed il Cristo sulla montagna ne è custode e non può fare altro che arrendersi a braccia spalancate alla bellezza della natura.
La parte rocciosa del litorale lascia il posto ad una spiaggia lunghissima, sullo sfondo Praia con il profilo inconfondibile dell' Isola di Dino.  Sebbene i km fatti non siano poi tanti sono però piuttosto stanco e l'insegna di un'affittacamere all'ingresso di Tortora mi convince che è ora di fermarmi.


  

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venerdì 21 ottobre 2011

HANNO AMMAZZATO GHEDDAFI

Le agenzie di stampa, i telegiornali, la rete, ieri verso l'ora di pranzo, prima con cautela - il CNT ha detto, sembra che...- poi in un crescendo sinfonico di voci ed immagini inequivocabili e ... crude ?! (quando mai le immagini di morte non lo sono?),  ci hanno confermato che sì il Rais è morto! Ucciso forse da un insorto ventenne con la pistola d'oro di Gheddafi, che forse si guadagnerà i 20 Milioni di dollari della taglia - ma forse non glieli danno , perchè non è certo come siano andate veramente le cose.

Finalmente dopo otto mesi di guerra e di bombardamenti, migliaia di persone uccise, altrettante sloggiate,
i Grandi della Terra hanno fatto un'altra operazione di "REPULISTI" e di disinteressata "Esportazione della Democrazia": staremo a vedere cosa succederà e come si spartiranno i resti - siamo ormai adusi ai saccheggi
perpetrati ad opera della povera gente in nome della libertà e della democrazia!

Per intanto tutti a tirare un sospiro di sollievo perchè in questo modo "La Guerra è Finita" , come si sono precipitati a dire tutti ministri e Capi di Stato coinvolti -  un pò meno i Generali della Nato -  a partire dal nostro La Russa.
In un momento di crisi nera come questo - in cui credono di poter risolvere i loro problemi di debito appioppandoli a noi - poter risparmiare qualcosa sulle spese militari deve sembrare una manna dal cielo
imprevista, su cui ricamare annunci ed impostare battaglie politiche.

Il commento più comico, quello del nostro presidente "Sic transit gloria mundi...": a quale Gloria si riferiva
non è dato sapere, vista piuttosto la fine ingloriosa..

Anche qui la vicenda umana è quella che consente le riflessioni più interessanti.
Gheddafi non si aspettava assolutamente di essere deposto, ed il giro delle capitali europee fatto pochi mesi prima - senza considerare l'accoglienza italiana - lo avevano rassicurato sulla completa riaffermazione del suo, e della Libia,  ruolo internazionale - se non come portavoce delle istanze arabe ed africane, sicuramente come
sentinella dei flussi migratori.
E allora chi ha ordito il "Tradimento"?
La sua ottusa resistenza con le armi dei suoi fedelissimi poteva derivare solo dalla consapevolezza che gli insorti fossero pochi, male armati, non organizzati e per niente supportati dal contesto internazionale:
avrebbe ricacciato indietro facilmente quei "topi di fogna" ed avrebbe bloccato il "contagio" in pochi giorni.

Ma non aveva fatto i conti con le esigenze elettorali e di immagine del presidente francese e con la sua ingordigia, che per "necessità" umanitaria obbligava (pilotato dalla CIA ?!!) il cuginetto inglese - con problemi simili - alla Guerra Santa di Liberazione del Popolo Libico Oppresso da Quarant'anni di Dittatura.
E la povera Italietta costretta a rincorrere balbettando - non commentiamo il nostro ministro degli esteri - perchè volenti o nolenti i loro raid sarebbero partiti dalle nostre basi! anche se la Nato non ci avesse messo il cappello! perchè fosse chiaro a tutti quanto contiamo!    

Quindi Gheddafi era tranquillo e garantito. Quando si è reso conto che le sommosse non si esaurivano in breve tempo, ha continuato a minacciare e lanciare proclami, ma ha provveduto intanto a ....pararsi il sedere
e si è dato poco onorevolmente alla ...fuga!
Ha continuato a mantenere un profilo intransigente rifiutando di arrendersi o ignominiosi salvacondotti,  certo della sicura vittoria sui "cani insorti": nel frattempo la famiglia - e forse il tesoro - "emigravano" nel Niger.

Alla fine - poveri dittatori - così come Saddam, è stato costretto a nascondersi in qualche buca..... come un topo di fogna. Avrebbe chiesto "non mi ammazzate" : chissà quante migliaia di volte lo avranno chiesto a lui!

Ora siamo tutti curiosi di conoscere dai "Grandi della Terra"  il nuovo assetto geopolitico dell'area dopo la cosiddetta "primavera nordafricana". POVERI NOI!
  

martedì 18 ottobre 2011

IL VIAGGIO A REGGIO C. (estratti dal diario) - 5

Mercoledì 27 Luglio - AGROPOLI - CASALVELINO

.....la strada - SR 67 - deve tagliar fuori sia il Monte Tresino che il successivo Monte Licosa, due promontori di 300mt che racchiudono il golfo di Castellabate e Punta Licosa., entrambi parchi marini protetti: so che sarebbe bello andare ma io non posso. Lascio Agropoli sulla destra, attraverso un ponte sul torrente e a sinistra subito inizia la salita, non dura se riesco a farla, ma dopo il primo tornante l'ambiente è quello della collina, anzi quasi montagna emi fermo a fotografare il benvenuto della "Comunità Montana del Monte Stella" :  sono ai margini dell' Appennino lucano che salirà, per affari suoi, fino avette di 600, 1200, 1800 metri!.......

Salgo, tra una sosta e l'altra, piuttosto agevolmente: mi attardo a scattar foto ed a cercare fichi che però sono tutti acerbi. Scopro però proprio al culmine della salita degli alberi di susine, bianche e nere, e ne raccolgo qualcuna. Smadonnando per lo sforzo, salendo dall'altro versante,  una ciclista con due sacche arancioni "sui generis" stragonfie, in piedi sui pedali sta affrontando l'ultima rampa: le corro incontro per incoraggiarla a non mollare e le offro una susina, che gradisce perchè riesce a trovare il fiato per ringraziarmi ed offrirmi un sorriso.....che bella la solidarietà tra "ciclisti"!!?

Mi rimetto in bici per affrontare la discesa che in apparenza è ben più in pendenza della mia salita. Meglio così. Arrivo a Castellabbate che si mostra nella conca del mare azzurro con i suoi tetti rossi e file di pini ed olivi secolari, immancabili lungo quasi tutta la costa.: è quasi l'una e la luce del sole esalta una atmosfera di nettezza e frescura..........

....una nuova discesa ma ad un bivio ricomincia la salita! Sono scoraggiato e decido di non farla: il bivio scende verso il mare e scelgo la discesa.Lo spiazzo al termine è piuttosto desolato e occupato da qualche barca ed un paio di auto. Raggiungere Agnone, mi conferma un astante, è questione di un tratto di spiaggia:
 solitamente il passaggio c'è. Impiegherò oltre un'ora a trascinare la bici sugli scogli con sforzi quasi impossibili: lo strato di alghe secche che aveva facilitato il primo tratto lascia spazio a scogli e sassi che mi obbligano a sollevare di peso la bici con tutto il suo carico. Son le tre del pomeriggio e se inizialmente mi ero rallegrato per averla data ....in culo alla salita, adesso mi do dello stupido per la scelta assurda.
Ma non posso tornare indietro: la fatica sarebbe analoga e poi dovrei affrontare la doppia salita.
Il tratto di scogli  è superato!
Lascio la bici con il mare che la lambisce, e vado in perlustrazione: c'è una roccia stratificata a balze, quasi liscia, poi di nuovo le alghe secche: con uno sforzo sovrumano trascino la bici su per la roccia liscia.
Le onde rischiano di bagnare le borse con tutti i vestiti, ma sono fortunato perchè la bici supera di slancio il  gradone e scorre lungo la roccia liscia e, quasi senza accorgermene sono sulle alghe,poi sul  brecciolone ed infine sull'acciottolato della spiaggia. Sono esausto ma insiema ad un sospiro di sollievo, ho un ghigno di soddisfazione: avrò impiegato un'ora per fare 200 mt di spiaggia, ma non ho fatto la sailta!

Purtroppo mi accorgerò più tardi che il passaggio sugli scogli non è stato indenne: si è spezzato un raggio e la ruota posteriore tocca il telaio.Sarò costretto a fare i successivi  4/5 km in salita a piedi, finchè non inizia la discesa per Acciaroli, Pioppi ed infine CasalVelino.
Siamo nella zona di ELEA l'antica colonia greca che ha visto le imprese di Parmenide e Zenone , ma apparentemente - come diceva De Crescenzio - non c'è traccia degli antichi fasti.

Trovo riparo per la notte in un campeggio a CasalVelino. Dopo aver montato tenda e brandina con molta lentezza perchè sono molto stanco, ceno con latte e biscotti, e dopo una doccia a tempo, mi vesto e vado in giro per il campeggio. Arrivo al teatro dove si celebra la serata del Karaoke: una pena paurosa.
Ma c'è un gruppo di ragazzine che mi fanno ridere tanto, per la vitalità, le battute e le risate che si fanno.
La mia ilarità ho l'impressione sia facilitata da uno stato leggermente febbricitante.
Sono ragazzine di 12 /14 ani ed il culmine lo toccano quando due loro amiche salgono sul palco e si esibiscono con la canzone "Calore", e le accompagnano in coro con grande allegria. Le parole sono provocanti - voglio calore sulla mia pelle, voglio scintille, voglio anche le stelle... - e le ragazzine sono estremamente convinte e consapevoli di ciò che cantano!....


Giovedì 28 Luglio - ELEA - PALINURO 


Mi crogiolo al calore del sole che batte sulla tenda. E' bello il mare nelle prime ore del mattino ma le scorie notturne hanno lasciato il posto ad una bronchite non da poco: ho il petto dolente e non riesco a fare un respiro profondo. Saluto Andrea, il ragazzo di Asti -anche lui diretto a Reggio ma a velocità doppia della mia - con cui ho condiviso lo spazio tende, e riparto.

.....s'erano fatte le tre e sembrava aver spiovuto: anche se l'asfalto era bagnato non mi andava di stare ancora lì ad Ascea, così saluto e mi avvio. La strada ora è in discesa e procedo con molta attenzione; alla fine della discesa riprende a piovigginare e mi riparo sotto le frasche. Non ci sono lampi e non sono preoccupato, solo contrariato dalla pioggerellina fastidiosa e continua che non sembra voler finire.
Arrivo alla zona della frana segnalata da complessi cartelli di allarme. L'atmosfera è in generale piuttosto cupa, il cielo grigio ed il mare lontano.
Per  recuperare la frana hanno pensato bene di costruire dei terrapieni con una pendenza del 12%: la strada bagnata fa slittare alcuni camper che procedono a passo d'uomo. I terrapieni sono due ed io sono costretto a spingere la bici, pancia a terra parallelo al terreno.
Ce la faccio con un po' di fiatone e mi attardo a prendere qualche foto che però non rendono nè la difficoltà della strada, nè il pathos del momento.



...dopo poco la strada  ridiscende verso Pisciotta - il paese dell'Ulivo e della bandiera blu - il mare sotto è grigio e sullo sfondo il promontorio di Palinuro. Vorrei fermarmi perchè sono molto stanco e poi visitare il rinomato borgo medievale. L'occasione potrebbe darmela un alberghetto lungo la strada che offre un pranzo turistico a 10€; cerco invano qualcuno che apra o risponda alle mie chiamate. Sono le cinque del pomeriggio
ma l'albergo sembra chiuso. Sono costretto a ripartire a malincuore saltando un trafficatissimo centro del paese.
Finalmente dopo una decina di km, fortunatamente per lo più in discesa, la sig.ra Angela del B&B Raggio di Sole, a 3 km da Palinuro, acconsente ad ospitarmi e posso finalmente riposare.
In mattinata un tizio, dal ciclista di CasalVelino dove avevo fatto riparare la bici, mi aveva confermato  che fino a Palinuro erano 30 Km "ma vedrai saranno come 100Km" . Aveva proprio ragione.



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domenica 16 ottobre 2011

IL GIORNO DOPO

ORGANIZZIAMO LA NOSTRA RABBIA

FACCIAMO ATTENZIONE!
HANNO VOLUTO APPROPRIARSI DELLA MARCIA.
HANNO VOLUTO SMINUIRE L'IMPORTANZA DELLA MANIFESTAZIONE SCAGLIANDOGLI CONTRO UN MANIPOLO DI FASCIONAZISTI PREZZOLATI PER POI POTER DIRE
"AVETE VISTO?"

NON BISOGNA CADERE NELLA TRAPPOLA DEI PROVOCATORI CHE NON SONO CERTO
QUEL CENTINAIO DI BESTIE DEMENTI E IDIOTE.

LA MARCIA E' STATA UN SUCCESSO A ROMA COME NEL RESTO DEL MONDO!

Bisogna piuttosto chiedersi come mai personaggi come Draghi e Montezemolo solidarizzino con i "Giovani Manifestanti" : non sono loro i massimi rappresentanti e custodi della servitù del Signoraggio e del Capitale parassita?

Nella trasmissione l'"Infedele" di ieri Gad Lerner, ex di Lotta Continua - movimento degli anni '70 che ha propugnato lo scontro armato con lo Stato -  "teorizza"  - da nostalgico marxista-leninista - che non può esserci sovvertimento del sistema senza violenza, e vorrebbe il commento dei ragazzi di P.za Santacroce in Gerusalemme.
In questa ottica mette in contrapposizione la manifestazione del 15 OTTOBRE con quella di Landini e della FIOM in cui  " ...state tranquilli, questi sono operai che stanno perdendo il posto di lavoro....!!!!" sottolineando che qui sicuramente non ci sarà violenza.

A parte il fatto che "Lì" , nella marcia degli Indignati, perlopiù hanno manifestato giovani e parenti di giovani che il "posto di lavoro" non l'hanno mai avuto e chissà mai se l'avranno, ma il "povero cocco"  fa finta di dimenticare che chi arma quei fascisti, che hanno saccheggiato Roma, è proprio quell'estabilshment , a cui lui ora in qualche modo appartiene, di assicurati e previlegiati che non amerebbero proprio il sovvertimento del sistema.
Bene ha fatto il rappresentante degli Indignati in studio a confutare la tesi sulla violenza di Lerner e ancora meglio hanno fatto  i ragazzi della tendopoli a non cadere nella sua trappola.
CHI SONO I PROVOCATORI? DOVE SONO I BLACK BLOK?

FACCIAMO ATTENZIONE!  

mercoledì 12 ottobre 2011

IL VIAGGIO A REGGIO C. (estratti dal diario) - 4°

Lunedi 25 Luglio - POMPEI -SALERNO - EBOLI

Gli scavi ed il Vesuvio  da Pompei
...Esco da Pompei ed attraverso, sempre sulla Nazionale,  tre paesini, uno dopo l'altro, uno più squallido sporco e desolato dell'altro: devo chiederne il nome ai passanti , perchè questi paesi sono così trascurati che non hanno nemmeno la targa all'ingresso. Si tratta di SCAFATI, ANGRI, PAGANI in successione!
Sarà solo una impressione e magari le bellezze le hanno nascoste all'interno, ma è veramente triste pensare alla gente che ci vive; anche qui come a nord di Napoli,  non c'entrerà per caso la Camorra? ........

Sto tagliando alle spalle il monte - Tramonti ? - che ci separa dalla costiera amalfitana, che ho dovuto evitare a malincuore per evidenti limiti...fisici, ed il paese che incontro ora è Nocera Inferiore, patria del pomodoro rosso da sugo, che si sviluppa sul lato sinistro della statale.
L'atmosfera è plumbea, ingrigita ma non ci sono nubi. Tutto il percorso si svolge in ombra e non c'è niente di interessante da vedere.
Dopo qualche chilometro in salita arrivo a Cava dei Tirreni e sulla collina il famoso Monastero, uno dei luoghi in cui si è sviluppata la "Scuola di Medicina Salernitana" : meriterebbe una visita  ma dovrei affittare una ..."carrozza" per salire. Scendo perciò verso Salerno.

Scendo?! Precipito piuttosto...è una picchiata che non finisce più! Oltre 4 Km di discesa per me ripidissima che mi sorprende e mi impaurisce, anche se i freni - che stringo fino a farmi male - sembrano tenere.
La strada è piuttosto trafficata e questo aumenta l'ansia ma, anche se sembra non finire mai, un po alla volta mi abituo mi rassicuro e... comincio a goderne.

Anche la luce è cambiata: non più solo ombra ma dalle strade laterali si proiettano lame assolate sulla Nazionale : l'uscita è coreografica: dall'ennesima curva il panorama presenta la città - Salerno - illuminata dal sole del primo pomeriggio ed in faccia sfolgoranti il mare blu ed il cielo azzurro!.....




........Eboli è un po una delusione, ma l'errore come al solito è mio: Levi non ha trascorso qui il confino e l'immagine del paese che mi porto dietro del film di Risi  (" ...signorina, ha notato che l'ho notata?..") non è Eboli.......
Mi consigliano di salire al convento dei francescani, ma vengo attratto da una chiesetta che ha il portone aperto: E' un convento di clausura e nell'androne sono evidenti i segni dei tempi, come la grata del parlatorio oppure la ruota dove si mettevano i neonati.....indesiderati.
Scatto qualche foto e mentre sto per andarmene decido di suonare il campanello.


Il foro da cui parlava la suorina


Dopo un pò una vocina mi chiede cosa voglio: in un primo tempo non riesco a localizzare da dove provenga, scruto la grata ma non c'è nessuno, poi mi giro e con grande sorpresa la suora sta parlando al di là della ruota.  La posso vedere - e mi vede - da un foro minuscolo: è anziana e vestita di nero da suora. Mi conferma che non fanno accoglienza e mi congeda lasciandomi a fantasticare sulla vita di queste persone, ancora nel nostro tempo.

Martedi' 26 Luglio - EBOLI  - PAESTUM - AGROPOLI

Mi incammino per la SP30 che in 15 Km mi riporta sulla Nazionale e dopo altri sette sulla litoranea.
Ma poco prima dell'incrocio, sulla destra vasti campi di pomodori e gruppi di raccoglitori vocianti.
Il mio animo antico di antropologo non può non suggerirmi di fermarmi ed acquisire testimonianze.
Raccologono una squadra di una ventina di donne, per lo più italiane, non più giovanissime in calzoncini corti , stivali e guaanti che in gruppi di due , tre  " strappano la pianta da terra e "sgrullano" i pomodori in casse di plastica blu (100x100x100). Con un muletto gestito da due ragazzi giovanissimi , marocchini, le casse piene vengono issate su un tir  di quelli tutti belli ornati . L'autista un panzone robusto è li' a sollecitare le donne a completare la raccolta perchè vuole andare, mentre un altro personaggio - l'autista del pullmino che preleva e riaccompagna a casa le raccoglitrici - si aggira in cerca dellla favorita.

Alla vista della macchina fotografica la solita eccitazione : "...mi metti su facebook.?...." ma molte non si lasciano fotografare. Sono lì dalle sei di mattina ed ora, che è quasi l'una, se ne tornano a casa.
Il campo è immenso e raccolgono a riquadri e si vede che hanno ancora parecchio da fare e poi ci sono i campi al di là della strada, ma in apparenza non sembrano nè affaticate ( e lo sono sicuramente) nè contrariate, anzi di buon umore: forse perchè hanno finito il turno.
Saluto e raccolgo anch'io qualche pomodoro. Vicino alla bici c'è il solito arbusto di more a cui mi rifocillo a piene mani quindi riprendo la strada verso Paestum.


La strada costeggia il bel  bosco che anticipa la spiaggia: le costruzioni sul lato opposto non sono certo all'atezza della natura lussuregiante, ma avvicinandosi a Paestum cominciano ad apparire alberghi immensi superlusso a 5 star ed oltre, e le costruzioni basse  nelle frazioni abitate hanno un aspetto gradevole e pulito.
Arrivo all'area archeologica nella luce del primo pomeriggio.
La prima cosa che faccio è immortalare il solito gruppo di "nullafacenti" che si aggira regolarmente in questi posti dove da "furbi" ritengono di poter fregare il prossimo, specie se straniero: generazioni di questi personaggi infestano ogni luogo artistico d'Italia, improvvisandosi guide , accompagnatori, depositari esclusivi
di chissà quali meraviglie, arrangiandosi a campare .....aspettando l'inevitabile pollo!
Non impareremo mai.

I templi sono lì nella loro magnificenza e severità belli visibili integri e potenti.
La piccola delusione proviene dal raffonto con l'immagine mentale costruita da una foto di molti anni prima che li mostrava  isolati nel verde intenso della campagna: ora il verde è scarso- forse la stagione - e sono recintati. Tuttavia, pur se non suscitano la stessa emozione della magia della Valle dei Templi di Agrigento - che so oggi, dopo trent'anni, completamente diversa - non posso non riconoscere la suggestione di un sito che ci ha lasciato intatti manufatti dell'uomo di 2500 anni fa.

Il "Filosofo" Nunzio
Appoggiato alla panchina ascolto la conversazionedi un gruppo di persone che con reverenza ne attorniano un'altra: Nunzio il decano delle guide di cui sopra che si atteggia a filosofo e la cui notorietà gli è valsa la partecipazione ad un film..
Sta disquisendo sui geni greci che sono stati trasferiti agli italici, la qual ragione motiva il differente approccio
con i nordici: noi meridionali, tacciati di pigrizia e scarsa efficienza, in realtà ci dedichiamo all'arte al bello alla natura. Concordo ed il suo affabulare colto mi affascina.
Il posto, all'ombra dei pini in questo lento pomeriggio d'estate,  sembra proprio di assistere ad un momento di vita dei filosofi dell'antichità come ci ha raccontato Luciano De Crescenzio, e non siamo molto lontani dal vero.

Mi delude però quando mi porge il suo biglietto elettorale: vuole candidarsi a sindaco.
Arretro scandalizzato ed ironizzo: un filosofo che si mischia nelle questioni pratiche, in Italia, in questo momento politico! Gli grido che da noi c'è bisogno di "pulizia", non solo dalla monnezza: è d'accordo ma non sembra cogliere il mio riferimento rabbioso alla sua persona ed a quell'accozzaglia che lo comprende.
Abbandono perciò la compagnia non senza aver prima immortalato il "filosofo Nunzio".




......Siamo nella piana del Sele e ne fotografo la foce.
Il Portale Medioevale


 Agropoli è la porta del CILENTO, è arroccato su uno sperone, primo promontorio dopo decine di km di piattura (da Salerno). E' una cittadina medioevale, più volte invasa dai Saraceni, ha un castello ed un borgo
ancora ben messo perchè solo negli ultimi anni si è sviluppata nella parte bassa. Dall'altra parte della rocca il porto di pescastori. Ha una bellissima scalinata di accesso al borgo ed un portale in pietra originale del '500.


martedì 11 ottobre 2011

HO FRAINTESO......

Mi è capitato di ascoltare ieri, di sfuggita nel programma di Gad Lerner , l'intervento di un "coordinatore " italiano dell'evento del 15 Ottobre - immagino uno di quei sinistri di sinistra infiltrati - che disquisiva, genericamente, su governi disagi giovanili e banchieri....in Italia!

Non posso commentare perchè non ho seguito il dibattito, però mi sembrava di sentire replicate le rivendicazioni degli studenti che decenni dopo decenni non sono riusciti ad andare più avanti di slogan preconfezionati da altri per loro: "Diritto alla Studio" "No ai soldi alle scuole private" " No ai tagli alla scuola"
Analogamente recitava il sinistro:  "Mandiamo via Berlusconi" "La generazione rubata" " Abbasso la Finanza".
TUTTO QUI?
Avevo creduto che questa volta si volesse dare alla protesta una valenza sovranazionale, di Sistema.
I problemi dell'economia  hanno una unica radice comune:
Il Fallimento del Sistema Liberistico
 che ha consentito l'accumulazione di capitale nelle mani di pochi .

domenica 9 ottobre 2011

IL VIAGGIO A REGGIO C. (estratti dal diario) - 3°

Venerdi 22 Luglio - CASTELVOLTURNO - POZZUOLI

Lascio il bell'albergo con un pò di rammarico e mi incammino alla volta di Pozzuoli dove ho programmato i due giorni di sosta. Ancora la Domiziana, quindi pianura. Anche qui si alternano a costruzioni degradate e fatiscenti, luoghi che richiamano il lusso come l'hotel Holiday Inn che vanta, e pubblicizza su ingombranti cartelloni, perfino un campo da golf! La costa si sviluppa a circa due km dalla provinciale e nel mezzo una bella e vasta pineta che dopo poco e per diversi Km è recintata ad opera del Corpo Forestale! La recinzione corre per 12 Km lungo la Domiziana: mi auguro che la pineta sia fruibile. 
Sulla sinistra si alternano, senza soluzione di continuità, bassi e spogli caseggiati con esposizioni commerciali di ...varia inutilità...! Il tutto in una atmosfera di trascuratezza e precarietà. Non mancano le prostitute nere.
Lo sporco dei sacchetti ancora non è così evidente, ma si sente nell'aria!!...

Il Lago Averno e Procida

.......La passeggiata è piacevole, si svolge nel fresco .......ed arrivo poco prima delle due ad un chiosco isolato in zona archeologica: Cuma e l'Antro della Sibilla.
Non sapendo sono arrivato dove volevo!



L'Antro della Sibilla Cumana


 Si deve alla prosa di Virgilio, che fa predire alla Sibilla Cumana le sorti nobili di Enea e della sua stirpe, la ricerca della localizzazione dell'Antro (nel corso dei secoli modificato più volte).











Il Bosco sulla Collina dei Templi a Cuma
......Non interessa se è questo o no il posto dove vaticinava la Sibilla: Affascina la suggestione del luogo e della mente e non c'è foto che può replicare la sensazione di appartenenza.
Sullo sfondo il mare con i profili di Capo Miseno Ischia e Procida ;
su per la collina sotto l'ombra dei pini verso i templi di Apollo e di Giove  mi vedo con la veste bianca camminare insieme ai miei concittadini di .... duemila anni fa!







.......Il camping della Solfatara, pulito e ben organizzato,è in una zona ombreggiata da pini e da folta vegetazione edoccupa uno spicchio del cratere.... Ristorato e pulito mi appresto alla visita della solfatara.
La Solfatara
Come solito l'impatto iniziale è piuttosto deludente: una piana spoglia imbiancata da cenere e solo da un lato il cono residuo della bocca del cratere, crollato come un dente cariato. Non si vede attività apparente, tuttavia avvicinandosi ai punti topici - segnalati e recintati - si vedono due caldere che emettono fumo e zolfo in continuazione: a 160°C ed ad una pressione di 96 Bar costante.
Il rumore così come l'odore è intenso ed effettivamente il rischio di ustioni è reale. La colorazione giallastra e arancione che i sali di zolfo danno al materiale emesso, che si accumula in piccola montagnola, rendono l'idea di diavoletti che giocano alle porte dell'inferno........E' singolare vedere queste volute di fumo che si innalzano improvvise in ogni luogo intorno, senza alcun preavviso, e scompaiono per poi riapparire piu' in là.... sembra veramente una danza satanica, e credo giustamente a questi luoghi possa essere dato nell'antichità il nome di Antro dell'Averno!.



Pollo Patate e Birra
..... pronto per la cena mi avvio alla ricerca.
Proprio di fronte alla Solfatara c'è una specie di rosticceria il cui nome è il programma: " Il Diavolo dei Polli".
Sto con una fetta di torta alle mele dalla mattina e, memore di altri giri a vuoto, decido di entrare e vedere se mi fanno una pizza.
Tre infilzate di polli a fuoco ultravivo quasi mi avvampano: nello spazio angusto il "diavolo" in grembiule nero e fazzoletto rosso al collo è in azione frenetica, con i suoi spiedi, leva e metti leva e metti in un fragore che il fuoco a tutta callara amplifica a dismisura.
Sono subito preso da quella scena . Il diavolo cortese ma indaffarato mi comunica che li' non fanno pizze ma polli e "panuozzi di Gragnano infarciti come meglio credi"
Un piccolo giardino con tavoli minuscoli e la vista a  mare del golfo e di Procida, dove poter consumare seduto,  mi fa decidere: ordino mezzo.... anzi un pollo intero una porzione grande di patate arrosto, una birra peroni 66 cl! Mi arriva un pollo gigante ben tagliato che, con la fame che ho, faccio fuori completamente : gustosissimo ed una idea geniale!


Domenica 24 Luglio  POZZUOLI - NAPOLI

Era da molto tempo che volevo visitare il Museo Archeologico di Napoli ....il museo si trova in Via Cavour. Mi rendo conto che Napoli ha molteplici quartieri con palazzi eleganti e storici, strade pulite e non incasinate, che si sviluppa in salita e che io non la conosco affatto.
Questa Via Cavour si vede che è stata rassettata, anche se poi l'incuria e la trascuratezza e la tentazione allo sbraco sono evidenti - quanto è più difficile mantenere che acquisire ! -. E' domenica pomeriggio e nei giardini che dalla metro ti accompagnano fino al palazzo del museo al lato del marciapiede, qualche extracomunitario dell'est fa merenda o bivacca, insieme a qualche ubriaco!    

Una considerazione veloce su Napoli ed i napoletani .
Napoli è indubbiamente una città unica al mondo e non solo per la magnifica posizione che si è scelta.
Lussi esagerati e riservati, esclusivi si mischiano e convivono con  situazioni diffuse di degrado miserevole:
i primi a testimoniare le abilità, le seconde prova certa che quelle esclusività si pagano con l'ignoranza e lo sfruttamento a cui la violenza costringe.
I Napoletani, i migliori interpreti dei sentimenti umani - come sono stati definiti - sono tuttavia contemporaneamente causa e vittime dei loro eccessi e delle loro sventure. Estro cultura ironia istrionismo fatalismo fantasia ed inventiva fanno il paio con la pigrizia con la trascuratezza la sporcizia l'approssimazione l'arroganza nella convinzione che comunque tutto si risolve.Tanto  "a da passà 'a nuttata" !

Dunque il Museo Archeologico fu fatto costruire da Ferdinando di Borbone alla fine del '700 per raccogliere il patrimonio di statue e dipinti ereditato, tra gli altri, dalla famiglia Farnese.
Le opere che il museo ospita sono considerevoli e senza dubbio pochi sanno cosa contiene in particolare per i reperti pompeiani, che a mio giudizio valgono da soli il Louvre.Il biglietto costa la miseria di €6,50 e non c'era nessuna fila!


Le statue della collezione Farnese, per lo più statue giganti che adornavano le Terme di Caracalla, sono notevoli e tra queste spiccano "L'Ercole"  e la composizione denominata " Il Toro Farnese".
Toro Farnese
Ma la sorpresa più grande per me viene dalle opere in mosaico e dagli affreschi che arredavano le case di Pompei: una esposizione incredibile per fattura temi e colorazioni che se per una magia - che mi rendo conto essere impossibile - si potessero riposizionare all'interno delle case originali da cui sono stati tolti, lascerebbe di stucco qualsiasi visitatore, esperto o non!

Non riesco a capire per quale motivo tale patrimonio non venga sufficientemente divulgato e soprattutto come sia possibile che lo Stato non ne faccia un lucro: qualche decina di visitatori, forse qualche centinaio nella giornata a fronte di file a frotte per i Musei Vaticani o Il Louvre con biglietti il cui costo supera i 15 € .
E' evidente che le preziosità che possediamo sono talmente tante che si è sviluppata una qualche forma di assuefazione e si tende a sottovalutarne la bellezza.
La stanza dei ritratti ho appena fatto in tempo a vederla perchè - a tre ore dalla chiusura, non potevano tenerla aperta per " mancanza di personale" : uno dei custodi - ex operaio di Bagnoli - mi raccontava come il servizio fosse affidato ad una cooperativa esterna, come fossero precari e sottopagati, e che quello era uno dei modi per reimpiegare i "lavoratori socialmente utili", come lui lo era da dieci anni!
Incuria ? incapacità di far fruttare una risorsa assoluta? mancanza di risorse finanziarie? Io credo semplicemente STUPIDITA'.
I ritrovamenti della Casa dei Papiri di Ercolano, uno tra i più eccezionali, da solo ripagherebbe non solo il servizio dei custodi ma anche lo stipendio dal ministro, in qualsiasi altro paese che non fosse l'Italia!
Le "stanze segrete" , quelle che nell'ottocento destavano scandalo per le opere e gli oggetti  a contenuto erotico ed erano state chiuse alla visione del pubblico - solo gli "studiosi" erano ammessi ed un sovrintendente voleva addirittura murare quelle stanze! - e che furono riaperte grazie all'intervento di Garibaldi, oggi non fanno neanche il solletico ai ragazzini, misura non solo di come i costumi cambiano ma anche di quanta grettezza e ipocrisia alberga perfino nelle persone più colte.  

Il Museo egizio - una raccolta notevole anch'essa che gareggia con i Musei Vaticani e con quello di Torino -
era chiusa per restauro: da due anni e mezzo.



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venerdì 7 ottobre 2011

STEVE JOBS è andato

Stay Hungry. Stay Foolish.!

La morte di Steve Jobs, purtroppo annunciata ed attesa, ha lasciato il mondo dei fans sgomento, atterrito,
in lacrime.
E' stato chiamato "Guru"  "Genio" "Visionario" ad indicare la capacità di rendere possibili i sogni ed in questo senso la sua  dipartita è stata accostata a quella di JFK e John Lennon:
la gente ha bisogno di MITI e se li costruisce ad hoc, salvo poi le revisioni ed i distinguo della Storia.
Cosa diremo quando morirà Bill Gates? Anche lui un "Genio"? oppure l'approfittatore che ha cumulato una fortuna senza uguali per aver scritto un programma software prima di altri, e sono trent'anni che se lo sta facendo pagare profumatamente?!!
Certo lui è il cattivo della situazione come Steve Jobs è stato il buono. 


E' stato detto che ha rivoluzionato le nostre vite ed il nostro futuro e tutti a mostrare e rispolverare i vecchi Mac! come a dire "c'ero anch'io". Non diciamo poi in Italia, sempre pronti a salire su "qualsiasi" carro!
La vera Storia non l'hanno fatta, forse casualmente e senza consapevolezza, quei professori universitari che hanno creato il linguaggio HTML - utilizzato per primi dai soliti militari - e che ha reso possibile la diffusione di Internet?


A mio avviso va separata la vicenda umana da quella professionale.

La sua pervicacia, la sua voglia di vivere e di non farsi vincere dal male, il desiderio di essere presente ad ogni costo al lancio delle "sue creature", sono l'indubbio segnale di una personalità forte che vuole lottare fino alla fine e non arrendersi mai : l'esperienza della malattia e del dolore rafforzano le difese di chiunque.
Il discorso di Stanford, letto nel 2005 quando era convinto che la sua guerra contro il tumore fosse stata vinta, rivela l'angoscia di una sofferenza interiore che lo ha portato a vivere la vita con distacco, in una dimensione esterna, forse superiore.
"Due volte nella polvere due volte sull'altare!" 
Rivendicando la sua infanzia difficile, i primi successi e poi l'ignominiosa "cacciata" e la nuova chiamata al board, vuole indicarci una strada che, seppur piena di buche, ci porterà infine alla felicità.!
E' per tutti così?  Sono affermazioni che potrebbe fare chiunque?
Certo un discorso molto suggestivo ma anche un po' utopistico, almeno nella società di oggi;
tuttavia ai giovani si deve dare una speranza, qualcosa in cui credere e nessuna spinta è più potente che credere in se stessi, nelle proprie capacità e nella realizzazione dei propri sogni.
Pur non togliendo niente al valore intrinseco della figura umana di Steve Jobs,  ritengo questi  pedissequi Osanna Planetari, se non proprio ipocriti, il paradigma dell'epoca in cui viviamo, vuota di tutto e alla ricerca di Santoni che indichino la Via.

 La vicenda professionale, seppur di grande anzi di grandissimo successo, va inquadrata nel nostro tempo.
Intanto, come è stato ricordato, nonostante il fascino del Mac e delle sue invenzioni hardware ( il mouse) e software (il sistema operativo OS X ), è stato sempre considerato un PC per applicazioni grafiche perlopiu' rivolto ad un ristretto ambito di utilizzatori - meno del 5% del mercato.
Fin da subito i suoi acquirenti  si sono sentiti uniti in una Setta - ovviamente di qualità superiore rispetto al resto del mondo informatico -  adepti eletti del Maestro, del Guru - Steve Jobs appunto - i soli capaci di apprezzarne le specificità del prodotto.
Ma i guai della Apple nascevano proprio da qui: dall'incapacità di conquistare quote di mercato consistenti; era un prodotto di nicchia che non faceva neanche il solletico ai PC equipaggiati con Windows.

La rinascita si ha essenzialmente con l' IPOD: un prodotto innovativo? si, ma maturo nel mercato, niente affatto originale.
Così come i prodotti più recenti sono l'evoluzione sistematica della tecnologia, non certo invenzioni ex novo. D'altra parte sono convinto che lo stesso Steve Jobs non si considerasse un genio inventore.

Un GURU forse si: le sue abilità di comunicatore, la sua capacità di affascinare le folle, il taglio teatrale con cui presenziava al lancio dei prodotti, erano sicuramente doti straordinarie!
L'aver capito quanto fosse fondamentale, per il successo di vendita, una buona pubblicità, la strategia degli annunci, la perspicacia nel creare l'aspettativa nei suoi adepti, è a mio avviso il  connotato più eclatante.
Certo insieme alla qualità ed all'innovazione dei prodotti.


      




   

mercoledì 5 ottobre 2011

Verso il 15 Ottobre : SENZA LEADER

ISOLIAMO GLI INFILTRATI!
E PER INFILTRATI INTENDO TUTTE QUELLE ORGANIZZAZIONI SINISTRE DI SINISTRA
E PSEUDO CHE SI AGGREGANO A QUALSIASI MARCIA PER IL LORO TORNACONTO.
QUESTA VOLTA NON LO DOBBIAMO PERMETTERE.


Quindi apprendiamo che il movimento 15 Ottobre ha una paternità ed una maternità....leggera....in Italia!
Giusto per fornire un coordinamento lieve, logistico, di collegamento e diffusione i SOLITI NOTI hanno pensato bene di poggiarci il loro ingombrante copricapo: Sel, Arci, ex social forum ecc ecc ecc un pò
come Di Pietro. Gli altri indicono i referendum e lui se ne appropria con la sua GranCassa.

Ma siamo seri! E' possibile veramente che la gente non si indigni?
E' possibile che questi credano veramente  che la gente non sappia quali strumentalità insistano dietro queste profferte  Lievi?

E’ possibile che questi non abbiano capito che ora è una cosa molto più grande di loro e non devono rompere i coions?
Che non è questo il posto ed il tempo dove guardare al proprio giardinetto?
Hanno capito il senso del 99 a 1?
Hanno capito che forse questa è la volta buona che li mandiamo tutti aff….. a partire dai signori del Signoraggio?

domenica 2 ottobre 2011

IL VIAGGIO A REGGIO C. (estratti del diario) - 2°

Ingresso in Domiziana dopo il ponte sul Garigliano
21/7 Giovedi - FORMIA - CASTELVOLTURNO

.......Dopo la foto di rito sul vecchio ponte Borbonico sul fiume Garigliano, teatro di avvenimenti storici, "imbocco" la via Domiziana.
Anche qui la carreggiata ha un ampia banda laterale che mi proteggerà dal veloce traffico, in realtà piuttosto scarso: sarà il mezzo, sarà l'aria, sarà la stagione estiva ma, sebbene l' abbia percorsa innumerevoli volte, la strada non mi è mai sembrata così pulita, così liscia, senza la sequela ininterrotta di prostitute di colore ad entrambi i lati della strada rivolte a mostrare il lato migliore.....quello più ambito e di mercato!........

Arrivato a Mondragone la prima cosa da fare è il famoso panino prosciutto e mozzarella di bufala che gusto con una bella Peroni.....Poi però riprendo la bici e questa volta la gomma è irrimediabilmente a terra. Devo cercare un riparatore. Lo trovo.
Sono le tre del pomeriggio e non aprirà prima delle quattro: me lo conferma un tizio curioso che esce dall'antico portale in graziella con cappello di paglia in testa e sigaretta spenta in bocca. Scoprirò essere il titolare.
Aspetto l'apertura, non fa molto caldo, quelle stradine sono sempre ventilate e silenziose. Una mamma trascina la sua carrozzina, un negozio a doppia vetrata ha il cartello "Affittasi".

Ho fatto bene ad aspettare.Il Sig. Ermenegildo Capotosto, il tizio curioso, è tornato appositamente prima per me, e mi fa accomodare nel "basso" che ha un' ampia corte, dove alcuni operai stanno lavorando in qualche opera edile per la quale di quando in quando chiedono il suo intervento.
Anche l'officina è molto grande ed ingombra; cambiare la camera d'aria è una operazione piuttosto semplice ma il Sig. Ermenegildo - un tipo roscio alto con le calzette al ginocchio (problemi circolatori?) canottiera rossa, paglietta in testa e sigaretta spenta in bocca - che ha ereditato l'attività dal padre e sono lì dal  '38!,è anche una persona scrupolosa e vuole vederci chiaro ......su dove poggia il mio bagaglio, perchè vede che si muove tutto in un equilibrio assolutamente instabile!
Non avendo potuto scattare foto questo è l'adesivo
Quando apprende le mie intenzioni - raggiungere Reggio Calabria - commenta francamente che "senza offesa" ma uno sprovveduto come il sottoscritto, incapace di riparare perfino le cose elementari, che se ne va in giro con una bici inadeguata perfino per la città......è solo un incosciente. Concordo e non mi offendo!
In breve smonta la bici, cambia la camera d'aria, rinforza i fermi del portapacchi posteriore ed anteriore (avevo perso il bullone), centro la ruota che tocca, registra i freni, tira i raggi per equilibrare la ruota, mi "infiocca" il bagaglio con la camera bucata! Tutto per 6 € ! Ma come si fa? Sarò grato al Sig Ermenegildo per tutto il viaggio........
.................................................................................................

Decido di proseguire comunque e dopo tre chilometri di niente, di buio e di macchine, senza incontrare anima viva, arrivo alla famosa piazzetta di CastelVolturno! Qui c'è la parrocchia che avevo visto prima, ma che non avevo potuto raggiungere perchè la Domiziana passa sopra tagliando letteralmente in due la cittadina,un belvedere sul fiume Volturno, un bar una pizzeria quattro lampioni accesi tre ragazzi che giocano ad un biliardino, la commessa del bar il cameriere della pizzeria!
Sono sorpreso perchè immaginavo che in una sera d'estae alle 9.30, se quello era un punto di aggregazione, potessero esserci un po' più di persone.
Il cameriere Emilio, con cui scambio quattro chiascchiere, mi conferma che quello è un paese dormitorio:
la metà alla destra della strada abitata quasi esclusivamente da "negri", l'altra metà - dove siamo - ci sono i cittadini ma è tutta gente che va via la mattina a lavorare nell'amministrazioni pubbliche a Napoli, e la sera è stanca e non ha voglia di andare in giro. Chi vuole divertirsi va ai "Lidi" a mare dove ogni sera fanno attività.
Lui stesso non abita più a CastelVolturno ma al "Villaggio Coppola" - di triste memoria? - dove ha tutto alla portata: la posta , la banca, il market, il cinema, il divertimento !
Avevo dimenticato che siamo in piena zona di controllo della camorra: ho l'impressione che per fare i soldi
il Villaggio Coppola hanno reso un paese, un borgo di pescatori, con una storia, tradizioni ecc ecc....un dormitorio! Che pena. Sarà solo una mia impressione?..............

   
Lo "spumante in camera" offerto dalla direzione dell'Hotel "Il Boschetto" a CastelVolturno. OTTIMO!