Cos'è che li fa MUoverE ?

Chi avrebbe detto che una attività così semplice e spontanea - si cammina prima ancora di connettere verbo- poteva determinare una occasione di aggregazione, il ricostituirsi di antiche frequentazioni,risvegliare la voglia di stare insieme e condividere le emozioni di piccole avventure.Eppure guardateli con gli zaini in spalla ripieni di sorprese, attrezzature più o meno consone alla bisogna - animati da spirito di conoscenza, inerpicarsi per boschi e pendii alla scoperta del mondo che li circonda.

Ed allora ci si chiede cos'è che li spinge ad andare ed andare ed andare, cosa cercano, quali le motivazioni.Come al solito è meglio non porsi mai troppe domande:le risposte potrebbero essere deludenti banali scontate.....volgari! Lasciamoli camminare....Non ci interessa dove e perché.

Ci preme che vadano, che vadano ma che vadano pure a...Ecco, appunto!

Brahamana V sec. a.c - Indra esorta Rohita

Non c'è felicità per chi non viaggia, Rohita!
A forza di stare nella società degli uomini,
Anche il migliore di loro si perde.
Mettiti in viaggio.

I piedi del viandante diventano fiori,
la sua anima cresce e dà frutti,
ed i suoi vizi son lavati via dalla fatica del viaggiare.
La sorte di chi sta fermo non si muove.
Allora vai, viaggia, Rohita!
Indra esorta Rohita - (dai Brahamana V Sec. a.c.)

lunedì 17 agosto 2015

CI HANNO RUBATO LE BICI.......

Che cosa avreste fatto voi se tornando da una passeggiata non aveste più trovato la vostra bici, inserita qualche minuto prima correttamente in una rastrelliera portabici nella piazza della stazione ferroviaria di fronte all'ufficio turistico di una cittadina balneare della costa catalana ?

Che cosa avreste detto se la vostra bicicletta fosse stata equipaggiata con borse laterali anteriori e posteriori
imbottite di tutto quello che può servire per un viaggio di oltre trenta giorni, tra mutande e magliette, medicine (una borsa intera) e camere d'aria, cartine e attrezzi, la bisogna di un tour appena iniziato?

Come vi sareste sentiti al pensiero che il lavoro di organizzazione, studio degli itinerari, storia dei luoghi, prenotazioni e anticipi, percorribilità e difficoltà, previsione di imprevisti, e poi messa a punto della bici, spese accessorie, insomma tutto volato via in un attimo perchè ti sei ritrovato come un pirla in mutande  con un ombrellino da spiaggia in mano?

Come avreste reagito voi all'inettitudine delle forze dell'ordine, appostate sul marciapiede a fianco all'ingresso della stazione a cinque metri dalla rastrelliera, stark & hutch in macchina che hanno potuto solo dirci:
"eh, la stazione è il posto peggiore dove lasciare le bici.....ormai le avranno caricate con un furgone.....è impossibile ritrovarle....." salvo allontanarci dal luogo del delitto con la scusa di una inutile denuncia?

E che cosa avreste potuto replicare a vostra figlia - compagna di viaggio - che giustamente reclamava
che su tutti i siti di turismo che riguardano Barcellona e dintorni la prima avvertenza è sul rischio di furto delle bici. Ed io che per due mesi sono stato al computer aprendo proprio quei siti, non me ne sono mai accorto?

CI HANNO RUBATO LE BICI !!!!!

E' stato vano il giro in cerca di un qualche piccolo indizio (speranza subito annientata  alla vista di un barbone che frugava nei cassonetti). Vano sfogare la rabbia su quegli stupidi - e chissà se complici - tutori dell'ordine.
Una rabbia che montava insieme al magone. Un' impotenza mista a rassegnazione e incredulità: non poteva essere possibile infatti. Ci scherzavamo tornando dal mare, ma era una boutade. Chi poteva avere l'ardire di caricarsi due biciclette bardate e pesanti come le nostre. Il rispetto che si deve ai viaggiatori non poteva consentirlo......

E' SUCCESSO! BASTARDI.. VIGLIACCHI. 

Vale la pena prendersela con quei disgraziati che per campare rubano? Oppure addebitare alla connivenza delle istituzioni che con la loro incapacità di intercettare il crimine lo alimentano
garantendone l'impunità?  

Il mercato delle biciclette usate è molto florido in Spagna! E le nostre erano molto appetibili: non bici scrause da battaglia, ma bici di marca e di qualità. Una Atala con doppie sospensioni, ed una Bottecchia Cross Lite.
Complimenti al paese dei giovani della libertà e della mancanza di controlli sul malaffare. Basta con il Sud del mondo. Sarebbe potuto accadere in Germania? a Copenhagen? In Olanda? Io credo di no. In Italia si!

Avevamo preso il treno fino a Sitges per evitare il traffico di uscita da Barcellona ed  i tornanti di Vilanova,
e proseguire poi fino a Calafell, la nostra prima tappa dove avevamo l'hotel prenotato.
Ci siamo fatti ingannare dall'amenità del luogo, una cittadina di mare nel pieno della stagionalità.
Un errore , il MIO, imperdonabile.
Siamo arrivati a Calafell in treno!. TUTTO E' POI  CAMBIATO.