Cos'è che li fa MUoverE ?

Chi avrebbe detto che una attività così semplice e spontanea - si cammina prima ancora di connettere verbo- poteva determinare una occasione di aggregazione, il ricostituirsi di antiche frequentazioni,risvegliare la voglia di stare insieme e condividere le emozioni di piccole avventure.Eppure guardateli con gli zaini in spalla ripieni di sorprese, attrezzature più o meno consone alla bisogna - animati da spirito di conoscenza, inerpicarsi per boschi e pendii alla scoperta del mondo che li circonda.

Ed allora ci si chiede cos'è che li spinge ad andare ed andare ed andare, cosa cercano, quali le motivazioni.Come al solito è meglio non porsi mai troppe domande:le risposte potrebbero essere deludenti banali scontate.....volgari! Lasciamoli camminare....Non ci interessa dove e perché.

Ci preme che vadano, che vadano ma che vadano pure a...Ecco, appunto!

Brahamana V sec. a.c - Indra esorta Rohita

Non c'è felicità per chi non viaggia, Rohita!
A forza di stare nella società degli uomini,
Anche il migliore di loro si perde.
Mettiti in viaggio.

I piedi del viandante diventano fiori,
la sua anima cresce e dà frutti,
ed i suoi vizi son lavati via dalla fatica del viaggiare.
La sorte di chi sta fermo non si muove.
Allora vai, viaggia, Rohita!
Indra esorta Rohita - (dai Brahamana V Sec. a.c.)

giovedì 3 agosto 2017

L'Augustea - 10 11 12 / 7, 8,9, Agosto 2014 - Rimini - Cervia - Ravenna

Il bagno "Luciano" ,al 108, non poteva che chiamarsi così, non è in convenzione ma ci avrebbe fatto lo "sconto". Neanche a dirlo: vuole 10€ per ombrellone e lettino ( e sono già le tre), 8 se posizionato in Africa!!! Decliniamo l'invito, arriviamo in battigia, stendiamo il nostro armamentario, incluso il preziosissimo zainetto con le vivande, e via finalmente dentro l'acqua del mare!

Fra in poche ore si butta tre o quattro volte: è un animale marino, bella col suo costume bianco.
Ovviamente restiamo fino al tramonto; l'acqua è bassa e calda, anche se non limpidissima.
Non c'è troppa cagnara, anzi si direbbe che l'affluenza è bassa: molti ombrelloni sono chiusi.

Ci prepariamo per vivere una serata a fuoco e fiamme nella perduta Rimini la città del divertimento.
Questa sera si mangia! Come solito la scelta del posto risulta subito difficile. Io avrei in mente quelle trattorie sul mare che con due soldi mangi una frittura di quelle...., ma qui non ci sono. (forse esistono solo nella mia fantasia di ricordi: Chiavari, Pescara, Castelfusanio,.....). Quei tre, quattro ristorantini aperti qui in realtà sono i bar degli stabilimenti che si riciclano con robaccia surgelati e cattivi odori.

Ritorniamo verso il corso, qui ce ne sono pochi e costosi. Incrociamo una specie di mensa aziendale
- così si presenta all'aspetto - una cooperativa di pescatori che offrono a 13€ pesce azzurro...il posto è
squallido e bruttissimo così i piatti esposti. Scappiamo.
Nella stradina laterale, dove ingombra il solito mercato di bancarelle piene di niente, un ristorante elegante fa anche la pizza. C'è gente, sembra buono ma ormai a Fra non va di spendere soldi per "mangiare"! E' ormai quasi un'ora che giriamo a vuoto e si scopre che lei non vuole mangiare....o meglio non vuole spendere i suoi soldi per mangiare!!! Il rapporto di Fra con i soldi, i suoi, è veramente qualcosa da studiare: estremamente generosa e al contempo quasi avara.

Ma io voglio mangiare. I rapporti diventano tesi. Mentre lei continua la ricerca io mi fermo davanti al ristorante seduto su una panchina ad aspettare le sue decisioni.Ritorna e mi annuncia che mi farà compagnia mentre ceno io....lei non mangerà. A nulla valgono le mie profferte di pagare.
"No. Quando me la vuoi offrire me la offri. Non qui. Non questa sera!"
E siccome non è d'accordo con la spesa, non la metterà in conto.  

Cerco di convincerla a prendere qualcosa che le piaccia, anche perchè campa d'aria: stuzzica le cose che prepara, ma durante il giorno, tolta la colazione, non mangia.
All fine si convince a prendere una insalata con gamberoni e calamari, spinta anche dalla pazienza e dalla gentilezza del cameriere che le spiega che è un bel piatto unico, in più il prezzo - 10€ - le pare congruo. Per me la solita margherita e birra.

L'atmosfera elegante ma non troppo, l'insalata buona ma non troppo, il cameriere gentile, la bontà della scelta fatta, la sciolgono un po' alla volta   e ritorna quasi il buonumore. L'olio di oliva che versa con abbondanza e inzuppa con il pane le piace, e tutto sommato una cena gradevole ad un prezzo più che accettabile.

Io vorrei andare a vedere la parte storica di Rimini, il Tempio Malatestiano, l'arco di Augusto...
Perciò fatti i biglietti saliamo sull' 11, l'autobus che fa avanti e indietro sul lungo corso parallelo al mare.
Traffico di mezzi e di gente allucinante: dopo oltre mezz'ora, portati da un autista più propenso alla chiacchiera che alla guida - scopriro essere pugliese di Foggia" - con lentezza irritante arriviamo al capolinea.
Non posso esimermi, nero di rabbia, dall'avvertirlo di "stare attennto a mantenersi ben stretto quel posto":
antifona non giunta, mi sorride ebete non capendo, per fortuna, l'ironia maliziosa, D'altra parte a scusante c'è da dire che fare quella linea è assolutamente snervante! In medio stat virtus.

Questi comportamenti a Fra non vanno e sono oggetto di polemiche continue.
Il Tempio, costruito da           , e affrescato tra glia altri da Piero della Francesca,sui resti di una preesistente chiesa francescana utilizzando  materiali provenienti dalla vicina  basilica di SantAgostino in Classe, era rimasta incompiuta e durante la seconda guerra mondiale fortemente danneggiata dai bombardamenti degli "alleati". La ricostruzione post bellum ha previlegiato le mura esterne che  danno all'edificio la sua monumentalità. Noi l'abbiamo visto solo dall'esterno: l'interno è scabro con l'unico pezzo importante:
un Cristo in Croce di Giotto.

Non c'è molto altro da vedere ed arriviamo al centro storico con il corso della passeggiata. Ci attira una cioccolateria dove prendiamo un bel gelato: uno solo però. Questa del gelato è un altro momento di conflitto
perchè io la invito a prendersi  il suo, lei insste per "ne prendo un pò da te..."!!
E' una diatriba della tradizione: una leccata da ognuno lo si faceva dai tempi del nonno. Tuttavia per lei è ancora una questione di congruità.... spendere soldi per due gelati è uno spreco.
Nessun problema : facciamo sempre come vuole lei, anche perchè diversamente non si fa.

Ad un certo punto, senza sapere cosa sia successo - forse una leccata negata, o la mia lamentela delle troppe leccate, oppure ancora più grave, averle finito la panna - "lasciami almeno quella" - improvvisamente torna indietro e se ne va, lasciandomi come un cretino. La seguo per un po', sembra voler tornare al bus, poi la perdo di vista. Stavamo andando verso l'Arco di Augusto e lì mi dirigo. Sono irritato per un comportamento inaccettabile. Sebbene coerente con il suo carattere - fa così da quando ha un anno - non posso giustificare  ogni volta questi cmportamenti infantili, per i quali sono certo la disturbano.
Per fortuna però la tempesta come arriva se ne va, e tutto torna apparentemente come se non fosse successo niente.

Perciò continuo il mio giro: ammiro l'Arco ( forse di Traiano) molto ben conservato e fatto innalzare per ringraziamento per le ristrutturazioni fatte sulla via Flaminia.
Di Augusto più avanti c'è anche una statua lungo il corso, elegante, che si ricollega alla piazza medievale con il palazzo del Podestà e  la fontana che avevamo già visto la mattina. Non c'è molta gente: è tutta alla marina ma i locali, bar e ristoranti, sono pieni. In una stradina laterale l'insegna di una dott.ssa per la cura del corpo Francesca Perlini. Chissà.

Torno velocemente verso il bus che prendo in corsa senza timbrare il biglietto.L'auto si riempie in poche fermate ed ospito sul mio sedile un altro bell'esemplare del catalogo felliniano: età 60/65, baffo bianco imperante, numerosi braccialetti colorati ai polsi , gilet aperto sulla camicia verdina sbottonatata sul petto villoso ornato da una pesante catenina d'oro. Non un buzzurro ma un elemento tipico. Ne ha viste....gli chiedo se ha fatto il bagnino - sembrerebbe dalla struttura -e favoleggia di amori e di una "amica " romana che ha visto di recente a Roma, Non si atteggia, non si vanta, non lancia occhiate alla moltitudine di ragazzine svestite, è stravagante ma sembra una persona equilibrata. Mi piacciono questi personaggi che non hanno paura di mostrarsi, che sembrano di saperla lunga, con un aria di vita vissuta.
Ha un cappellino in testa forse a nascondere la calvizie. Scende, ci diamo la mano, si aggira un po' incerto , poi va!

Scendo alla fermata sbagliata: sono alla periferia cementificata di Riccione, un po' squallida,  popolare.
Torno indietro a piedi, una bella di notte - incredibilmente lì'nella capitale dell'amore libero dell'amore facile, ce n'è più di una - mi sorride accattivante. E' quasi mezzanotte, sono in albergo ma la chiave della stanza è ancora lì appesa: Francesca non è ancora tornata!

Come sempre in questi casi immagino scenari aberranti: se la sarà fatta a piedi per non prendere un nuovo biglietto. Sette otto chilometri da sola di notte con mille tentacoli pronti ad afferrarla!
Salgo un attimo in camera e ridiscendo subito per andarle incontro. Placida arriva nella hall. Tutto previsto, tutto tranquillo, nessun panico non è successo niente.....
Meglio andare a dormire!!!      .


8 Agosto - Rimini Cervia

Colazione modesta e niente da mettere da parte. Nessun probelma. Andiamo al mare!
Questa mattina saltiamo direttamente gli stabilimenti e andiamo alla spiaggia libera: non male.
Sono circa le 10,30. Poca gente in acqua, una moltitudine di passeggiatori sulla battigia.
Sembra che i villeggianti abbiano timbrato il cartellino e a frotte, migliaia, milioni di esseri umani marciano instancabili il loro "su e giu' " in un verso e nell'altrosenza soluzione di continuità.
A vederli scappa da ridere. A vederli viene da piangere.

E' il compleanno di zia Gioia e facciamo la telefonata per gli auguri: l'aria è dimessa sono a P. Uggi
(c'è l'azienda delle pulizie): lunedi torneranno per iniziare "la vacanza" ; andrà anche Fortuna (poverina).
Non festeggeranno il compleanno. Non c'è entusiasmo. Sempre la solita lagna......

Nel susseguirsi dell'andirivieni Fra si fa i suoi due tre bagni in mezz'ora: è più il tempo che sta in acqua,
anche perchè senza ombrellone i rischi per la pelle sono grandi: per colpa mia ha portato solo la crema doposole non quella protettiva! sono una bomba tutta brufoli, mi pende tutto... adesso pure il fungo!
Ma si vede che stare lì la fa felice.Tutto finisce presto, dobbiamo ripartire. Una doccia gelata sulla spiaggia
la rimette a nuovo. In albergo l'oste ci ha messo a disposizione una camera per rinfrescarci e rivestirci.
Carichiamo e salutiamo. Il Tiziano laido continua a fare il cascamorto con Fra, le signore delle cucine ci salutano con calore. Prendiamo la ciclabile degli stabilimenti.

Traversiamo il canale del porto su un ponte in legno, e siamo sulla litoranea che segue il tracciato della ferrovia con le stazioni rinomate: Igea, Bellaria....un susseguirsi di paesini che replicano, o tentano, il successo di Rimini, e che solo allontanandosi pian piano assumono una identità propria. La strada un po' costeggia il mare, un po' rientra. Un piccolo tamponamento crea subito una lunga fila da cui ci districhiamo con fatica.;
subito dopo ci fermiamo ad una fontana di acqua fresca e proprio di fronte ad una gelateria. Caso vuole che
Fra debba fare pipi', e ritorna con un gelato enorme alla frutta che si gusta, quasi tutto, da sola.

Entriamo in Cesenatico nella zona delle colonie, un viale alberato, o ed il solito canale con , sorpresa !, allineate le caratteristiche barche a vela quadra tutte colorate,  testimonianza di qualche recente regata storica, con contorno di ristoranti e bar alla page....
Siamo costretti a circumnavigare il canale, in uscita  più di un capannone industriale per il pesce surgelato
fanno intendere che questo è un posto di smistamento e lavorazione del pesce che forse si troverà buono e fresco nei ristoranti.

Superata un'altra passerella seguo una strada verso il mare. Fra prende un altra strada e non la vedo più.
Mi fa disperare perchè dovremo strare più vicino ed invece ci perdiamo. E mo' dove la trovo?!
Torno indietro nel paesino tra stradine uguali e anonime ed all'improvviso sbuca da non si sa dove affermando di non avermi mai perso di vista...... Siamo sulla sabbia insieme a bagnanti e gommoncini
salvagente e bambini urlanti: assolutamente fuori luogo con i caschi e le bici cariche.

Riceviamo una ulteriore indicazione: Cervia si raggiunge in 5 Km attraverso la pineta, per la gioia di Fra
esperta mountainbikeista! Sembra non si debba arrivare mai ma per fortuna la pineta ci offre un pò di frescura.
Arriviamo: La zona sud è residenziale ma appena compaiono i primi hotel ci preoccupiamo per la sera.
Scelgo un due stelle in prima fila: per dormire una notte in doppia  90 euro!. Il tizio prima  ossequioso mostra quello che è quando lo informo che il nostro budget è la metà; in modo aggressivo e maleducato ci informa che a quel prezzo possiamo sperare solo nelle "panchine"
Dopo più tentativi capitoliamo con una signora estremamente dinamica che per 65 ci offre un appartamentino a due stanze. L'albergo è pretenzioso ed ha un bel giardino. E' un due stelle e pieno, ma che prezzi!

Una matrimoniale - per Fra - una singola per me! Docciati, passeggiata al centro, spesa alla coop, cena succulenta adattando l'arredamento. Il dopocena ci scappa una partitella a ping pong in giardino.  :


9 Agosto - Cervia - Ravenna

Buona colazione super sorvegliati. La signora è già molto nervosa; forse gli occupanti della camera che ci ha assegnato sono già lì con i bimbi in carrozzina. Ma probabilmente è nervosa per una discussione in atto con
una famiglia di romani che, per accontentare tutti, ha forse dovuto spostare di camera più di una volta.
Il signore indignato urla minaccioso, ma la signora non si spaventa. Per riprendersi urla a sua volta con il marito reo di una gestione del parcheggio confusionario!
Noi lasciamo i bagagli e sgattaioliamo via verso il mare, non senza aver prima lasciato la nostra prebenda.

Fila di stabilimenti sul lungomare, un carnaio sulla spiaggia: è l'ora del passeggio che qui assume un aspetto parossistico, che ho cercato invano di rendere con la scrittura..
Fra fa i suoi soliti 5/6 bagni. Dietro di noi un ragazzo di Barletta! disquisisce su prezzi e qualità delle pesche:
" unn'è! cinquanta centesimi da noi persiche così....!"

Il tempo è instabile decidiamo di andare a rivestirci e partire per Ravenna.
Forse sbagliamo strada ma all'improvviso ci troviamo su un cavalcavia della famigerata SS16.
Non sembra ci siano alternative, anche se una coppia di ciclisti si sono fermati per studiare bene la cartina.
Preoccupato e con la temperatura dell'asfalto a 60° superiamo altri due ponti - sul Po? - con una bella vista ma rischiosi per le macchine che si immettono alla nostra destra.
Ci fermiamo ad un distributore che ci redarguisce per la nostra avventatezza: la strada è pericolosa, vietata alle bici (?) che la polizia ci potrebbe sequestrare. Dobbiamo uscire al prossimo svincolo tra 4/5 Km.

E' lo svincolo per Ravenna Sud ed il percorso per il centro è piuttosto lungo. Sono ormai le tre del pomeriggio, il sole è spietato ed in città non c'è nessuno. Maltratto una signora che impaurita e gentile ci da le indicazioni giuste per il Duomo.
Ricordavo l'ostello vicino la tomba di Dante, ma non è così. Visitiamo comunque l'esterno della chiesa Francescana attigua alla tomba. All'ostello ritroviamo la stessa signora arcigna e polemica di anni prima.
Non ricevono più sovvenzioni, e si vede dal degrado, e quindi devono tirare avanti con le magre entrate degli ospiti, e non prendono stipendi da mesi. Ci fa perdere un sacco di tempo con la storia delle tessere, poi la polemica sui costi, poi ci manda a prelevare al bancomat perchè solo cash......

Finalmente ci assegna la camera con bagno: è una camera da quattro ma ci siamo solo noi.

A Marina di Ravenna c'è una festa che vorremmo vedere: ci sono 15 Km e ci sono i bus navetta.
Un ragazzo al tabacchi dove acquistiamo i biglietti ci informa dettagliatamente sul servizio navetta che però non ci servirà. Infatti quello è sospeso, mentre invece c'è quello di linea. Ci portiamo alla fermata ed aspettiamo pazienti l'orario, segnato, di passaggio. Ma quello non è il giorno giusto.
Siamo in mezzo a due arterie di scorrimento veloce, non c'è nessuno, mi spazientisco con una signora che sembra aver paura a fermarsi. Decidiamo di rinunciare alla festa e andiamo a cercar un Mc Donald, sull'altro lato, oltre cinquecento metri.Quando arriviamo sta passando l'autobus che va verso la marina. E' il nostro,
facciamo in tempo ad arrivare alla fermata e prenderlo.  
Pieno stracolmo di ragazzini che vanno alla Marina e che sapevano dove e quando sarebbe passato.....

Impieghiamo circa mezz'ora: scendiamo e la festa è lì, o meglio l'inizio delle bancarelle.
C'è una marea di gente e tanta confusione. Due volontari ci assicurano sullo spettacolo e sulla distribuzione del mangime: dopo un pò c'è uno slargo e lo stand della Pro Loco che distribuisce in quantità mensale pesce azzurro fritto e arrosto ed altre mille amenità.Mi eccito subito perchè sembra proprio il posto giusto: porzioni abbondanti e fritto buono e completo. C'è da sgomitare come ovvio, faccio il solito smargiasso per essere servito per primo, ed invece sarò ultimo.

Poco male! Avevo proprio tanta voglia di frittura di pesce e di questo genere popolare a prezzi accessibili e mi butto con avidità sia sul piatto di Fra che ha scelto l'arrosto, che sul mio. Una vera squisitezza!!
Contorno di patatine fritte e arrosto e 1/2 bianco: chi meglio di noi?! Era una vita.....
Con le mani tutte impiastricciate, che laviamo con salviettine impregnate a corredo, ci avviamo verso il palco dove una musica popolare, fisarmonica e chitarra, accompagna l'esibizione di una scuola di ballo.
Prima bambini piccolissimi, ma già esperti nei balli da balera, poi le varie classi fino agli adulti. E' veramente piacevole. Si esibisce anche un gruppo di "schiocchiatori di frusta" abili a seguire lqa musica con lo schiocchio! La serata, almeno lì,  termina con un gran ballo a cui partecipano tutti .

Ci avviamo alla fermata del bus che prendiamo ad orario insieme ad una ragazza, straniera, che lavora lì e conosce tempi e modi dei bus: ci faraà scendere alla fermata giusta. Riattraversiamo il lungo vialone per tornare in ostello. E' l'una.


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