Cos'è che li fa MUoverE ?

Chi avrebbe detto che una attività così semplice e spontanea - si cammina prima ancora di connettere verbo- poteva determinare una occasione di aggregazione, il ricostituirsi di antiche frequentazioni,risvegliare la voglia di stare insieme e condividere le emozioni di piccole avventure.Eppure guardateli con gli zaini in spalla ripieni di sorprese, attrezzature più o meno consone alla bisogna - animati da spirito di conoscenza, inerpicarsi per boschi e pendii alla scoperta del mondo che li circonda.

Ed allora ci si chiede cos'è che li spinge ad andare ed andare ed andare, cosa cercano, quali le motivazioni.Come al solito è meglio non porsi mai troppe domande:le risposte potrebbero essere deludenti banali scontate.....volgari! Lasciamoli camminare....Non ci interessa dove e perché.

Ci preme che vadano, che vadano ma che vadano pure a...Ecco, appunto!

Brahamana V sec. a.c - Indra esorta Rohita

Non c'è felicità per chi non viaggia, Rohita!
A forza di stare nella società degli uomini,
Anche il migliore di loro si perde.
Mettiti in viaggio.

I piedi del viandante diventano fiori,
la sua anima cresce e dà frutti,
ed i suoi vizi son lavati via dalla fatica del viaggiare.
La sorte di chi sta fermo non si muove.
Allora vai, viaggia, Rohita!
Indra esorta Rohita - (dai Brahamana V Sec. a.c.)

giovedì 2 ottobre 2014

NOVE AGOSTO.Spiaggia di Cervia. Mattina.

Cumuli di carne umana. Manco l'olocausto: ma nè costretto, nè gasato.
Umani deambulanti accalcati per libera scelta, nel mito estivo della vacanza al mare!
Qui, nella Romagna, profonda e salutista, contano le tradizioni ed allora ecco che li vedi pendolari e pendolanti a celebrare il rito della "sana" passeggiata sulla battigia.

Inconsapevole, la moltitudine di umanità si sussegue in su e in giù, avanti e indietro, a coppie, raggruppati, intruppati, singolarmente, in scarpe da ginnastica o scalzi , con le ciabatte in mano, a passo diverso, lo sguardo perlopiù a terra oppure impegnati in vivaci considerazioni, lenti o a passo svelto alcuni perfino correndo e schivando, schifando la folla; sono tantissimi, in fila, a due a due, a tre a tre, a quattro a quattro, uno dietro l'altro senza sosta e senza soluzione di continuità. Parlano, ma chi ascolta?


Femmine che esibiscono a loro diritto quintali di ciccia oscena e strabordante.
Vamp con improbabili baldacchini in testa, nascondono, dietro enormi occhialoni neri, fasti di notti inconsolate; pance rugose e raggrinzite di ottantenni in bikini a pois, seni enormi - di qualsiasi gender - che sobbalzano costretti, oppure pesanti e cascanti, appoggiati sul ventre, o ancora  minuscoli e quasi inesistenti di fisici anoressici inscheletriti.

I glutei.
La moda del tanga è qui ormai resa impraticabile da una obiettiva rassegnazione personale;
si preferisce più maliziosamente  che il tessuto, già costretto,  quasi inconsapevolmente - lui! - vada ad incastrarsi, come imprigionato dal movimento , tra i....prosciutti! (Parma non è lontana...)
Spettacolo esilarante in cui il movimento ondulatorio e sussultorio rivela squarci  inenarrabili.

Il palestrato non rinuncia alla esposizione di muscoli faticosamente costruiti, pompati , nelle sedute invernali, indifferenti al contrario ometti spingono con orgoglio in avanti la sacca marsupiale
adagiata a rotoli concentrici, oppure enfia enorme e dura , lucida per la tensione.

Il ridicolo non sfiora nessuno.
Conquistata la liberazione dal pudore, assicurata dall'estensione della diffusione, l'osceno è mostrato con baldanza... senza soluzione di continuità.