Cos'è che li fa MUoverE ?

Chi avrebbe detto che una attività così semplice e spontanea - si cammina prima ancora di connettere verbo- poteva determinare una occasione di aggregazione, il ricostituirsi di antiche frequentazioni,risvegliare la voglia di stare insieme e condividere le emozioni di piccole avventure.Eppure guardateli con gli zaini in spalla ripieni di sorprese, attrezzature più o meno consone alla bisogna - animati da spirito di conoscenza, inerpicarsi per boschi e pendii alla scoperta del mondo che li circonda.

Ed allora ci si chiede cos'è che li spinge ad andare ed andare ed andare, cosa cercano, quali le motivazioni.Come al solito è meglio non porsi mai troppe domande:le risposte potrebbero essere deludenti banali scontate.....volgari! Lasciamoli camminare....Non ci interessa dove e perché.

Ci preme che vadano, che vadano ma che vadano pure a...Ecco, appunto!

Brahamana V sec. a.c - Indra esorta Rohita

Non c'è felicità per chi non viaggia, Rohita!
A forza di stare nella società degli uomini,
Anche il migliore di loro si perde.
Mettiti in viaggio.

I piedi del viandante diventano fiori,
la sua anima cresce e dà frutti,
ed i suoi vizi son lavati via dalla fatica del viaggiare.
La sorte di chi sta fermo non si muove.
Allora vai, viaggia, Rohita!
Indra esorta Rohita - (dai Brahamana V Sec. a.c.)

martedì 10 luglio 2018

Roma - Berlino 3° parte


10 Agosto -
Praga – Kralupy nad Vlatvou - 35Km

Torno con lo stesso bus dell'andata e mi avvio verso l'albergo. Ora tocca a me il rito della ripartenza: destinazione nord!

Torno sulla Moldava e procedo lentamente sul marciapiede: al di là del Ponte Carlo, fuori dall'area storica, la città mostra la sua periferia un po' ordinaria ed industriale: lo stesso fiume ora che il sole è coperto dalle nuvole è meno magico e ingrigito.
Arrivo ad un gruppo di case condominiali e la pista ciclabile per uscire dalla città si confonde con quelle locali e come solito perdo la direzione perchè mi ritrovo sul ciglio del fiume: fortunatamente un ragazzo mi da l'informazione giusta per Litomerice.

Attraverso prima un bosco, poi un marciapiede in direzione opposta al flusso delle macchine, una salita e il rientro nel bosco dove trovo segnata la pista per bici e runner che corre parallela al fiume sempre alla mia sinistra: ho l'impressione di tornare indietro ma non in città. Dubito perfino che il fiume sia lo stesso. Ed invece proprio all'uscita di Praga la Moldava compie una ampia inversione ad U puntando a nord .
Il bosco ben presto si dirada per lasciare posto ad ampi prati che degradano verso la sponda: parchi attrezzati con allestimenti sportivi, piccoli moli e box, gabbiotti, e casette che si alternano invece a piccoli aggregati urbani che si affacciano sul fiume, che in questo tratto sembra ancora più ampio. Dall'altro lato i contrafforti di alcune collinette
E' tutto molto rilassante, in sicurezza, se non fosse per dei minacciosi nuvoloni neri, non troppo lontani all'orizzonte proprio dove mi sto dirigendo io. Il panorama ed i colori è magnifico.

Roma - Berlino 2° parte


ROMA- BERLINO - 2° PARTE LUGLIO AGOSTO 2016


  1. 22 LUGLIO - VERONA – ERTA - 35km

Abbiamo goduto del previlegio di un appartamentino con due camere così la notte è stata riposante. La colazione è la solita con tazze di latte da prendere con mestolo di latta da un bidone,
pezzi di pane, burro e marmellata anche questa in confezioni ...refettorio!
La facciamo all'aperto, con la vista di coperte militari stese ad asciugare.

Ci attardiamo a prendere foto: questa villa – Villa Francescatti - ha una storia curiosa.
All'epoca di Teodorico era una torre di avvistamento con un passaggio segreto dal palazzo del Re al Castrum romano posto sul colle SanPietro.
Nel 1500 fu costruito il palazzo che ebbe nel corso dei secoli differenti proprietari, artisti e musicisti. L'ultima è stata il soprano Gianna Paganini-Francescatti che visse nella villa fino alla morte. Lasciò la sua proprietà alle Suore, il cui convento confina con la villa, con la raccomandazione di destinare la villa ad un progetto di solidarietà per i giovani: l'Ostello della Gioventù!

Parcheggiata accanto alle nostre una di quelle bici avveneristiche con seduta sdraiata e carena affusolata da galleria del vento: non possiamo mancare di immortalare.
Partiamo con la nostra proverbiale flemma, destinazione nord.
Subito iniziano le divergenze sul percorso: in realtà è lo stesso che ho fatto anni fa, ma non lo ricordo bene, così Fra si affida ad una signora che ci guida con la sua auto fino all'imbocco della ciclabile per Rivoli Veronese, su uno dei canali adiacenti l'Adige.

La passeggiata è piacevole perchè protetta e la giornata è fresca; la ciclabile è lunga circa venti chilometri e culmina con la salita verso il forte di Rivoli, forte Wolgemuth, da cui si gode la vista
della valle dell'Adige con il suo percorso sinuoso: la Val Lagarina.
Come anni prima anche questa volta, dopo aver giocato a superarci, sono costretto a scendere dalla bici e spingere mentre la figliolina sale che è una bellezza: beata lei.
Riscendiamo il versante, e anziché la ciclabile tortuosa tra i vigneti, proseguiamo sulla statale.

Siamo ad Avio, minaccia pioggia, è primo pomeriggio e cerchiamo per dormire: dopo il primo tentativo a vuoto troviamo posto in un ristorante fattoria rustico. Anche questo gestione familiare.
Un padre enorme seduto all'ombra di un pergolato mezzo addormentato – è l'ora della siesta -
la moglie che ci accoglie dopo un bel po' e con cui ci accordiamo per soggiorno e cena, ed una figlia enorme come il padre ma gentile e sbrigativa, come apprenderemo dopo al ristorante.

domenica 8 luglio 2018

Ogni Scarafone.....

A sorpresa il giorno del mio compleanno la mia figliolina mi ha regalato questa sua perla,  frutto della sua incredibile capacità di conoscere l'animo umano e della sua sensibilità.
Leggerla mi ha imbarazzato molto, e a lungo ho pensato se fosse il caso di renderla pubblica.
In alcuni versi mi si è torta l'anima per l'infelicità generata.Il mio nichilismo non deve far soffrire chi tengo di iù
Lo so che "gli occhi tuoi so puro i miei....", ma tu hai molto di più:
hai la voglia di combattere, di conoscere, di sognare. C'hai 'na capoccia!!! 
Come una Ariete ti scontri, sbatti la testa, magari cadi, ma ti rialzi sempre ! E ricominci.  
Nessun malanno potrà abbatterti.
Continua a cercare, figlia mia, cerca.....cerca....  ci sarà sempre qualcuno o qualcosa a spingere l'altalena.


 Unico, 
 e pe fortuna, 
 che' ad essecene artri 
 Dio ce ne scampi e liberi. 
 Chi te conosce lo sa bene, 
che a reggete manco le catene. 
Ce voiono li peli sullo stomaco 
e la pazienza de na' madre 
che è sangue del tuo sangue 
e de na moje che, ortre a esse 
La Fortuna, 
dicheno, c'ha la testa 
cinta dell'aureola de na santa. 

Ma a me che so tu fija 
è proprio quella che me manca! 
So nata Ariete, 
d'indole irosa nevrotica e impaziente. 
E tu che sei Gemelli, 
che sogni viaggi e coi pensieri t'arrovelli, 
me stuzzichi me morsichi me sfidi a tu per tu 
in duelli dai risvolti prevedibili. 
A ME, 
che imprudente Don Chichotte 
colgo le sfide e coi duelli vado a nozze. 
E via giù botte, fulmini e saette 
Imbraccio l'armi, sfodero le spade 
pe capi soltanto dopo 
che quello c'ho puntato nun so mostri 
ma pale de' mulini a vento 
'ndo soffia libero er maestrale. 

E quanno m'avvicino 
colle budella arrovellate e lo stomaco rivolto 
te vedo che te fai quattro risate 
compiaciuto e divertito de vede' er foco che hai aizzato. 
"Povera fija, Ariete permalosa, 
era sortanto un gioco de parole, de dialettica e oratoria; 
Nun t'arrabbja pe così poco, 
che a sta sto monno 
bisogna prennese un po' in giro". 
E forse c'hai ragione 
che magari l'intenzione era d'alleggeri' 
li giorni che scorreno veloci 
tra l'ansie del domani 
e le melancolie de ieri. 
E ricordasse 
che 'l presente 'n fin dei conti 
nn è poi così male. 

E questo te lo devo riconosce, 
la dote tua più grande 
de trasforma' le fiamme in fochi d'artificio
e riporta' il sorriso sulla faccia della gente 
regalando il sole la luna le stelle 
il firmamento e tutto il paradiso. 
C'hai l'intelletto arguto e l'arte dei poeti 
che te salva da sto monno effimero 
e t'eleva verso i cieli. 
Spennelli na' realtà 
che l'altri manco vedono 
alla ricerca del vero e dell'originalità 
che s'e perduta nel peccato. 

E ch'issa se te sei accorto 
che l'occhi tua so puro i mia 
Che vagabonda incedo 
in cerca d'a magia dell'avventure 
che coi fumi della mente 
me proietti 'n fronte, 
'n cerca del sublime 
che te fa core sulle punte 
e di quella libertà che scioglie le catene 
e te fa danza'  e vola' più su.... 
sull'altalene.

Francesca