Cos'è che li fa MUoverE ?

Chi avrebbe detto che una attività così semplice e spontanea - si cammina prima ancora di connettere verbo- poteva determinare una occasione di aggregazione, il ricostituirsi di antiche frequentazioni,risvegliare la voglia di stare insieme e condividere le emozioni di piccole avventure.Eppure guardateli con gli zaini in spalla ripieni di sorprese, attrezzature più o meno consone alla bisogna - animati da spirito di conoscenza, inerpicarsi per boschi e pendii alla scoperta del mondo che li circonda.

Ed allora ci si chiede cos'è che li spinge ad andare ed andare ed andare, cosa cercano, quali le motivazioni.Come al solito è meglio non porsi mai troppe domande:le risposte potrebbero essere deludenti banali scontate.....volgari! Lasciamoli camminare....Non ci interessa dove e perché.

Ci preme che vadano, che vadano ma che vadano pure a...Ecco, appunto!

Brahamana V sec. a.c - Indra esorta Rohita

Non c'è felicità per chi non viaggia, Rohita!
A forza di stare nella società degli uomini,
Anche il migliore di loro si perde.
Mettiti in viaggio.

I piedi del viandante diventano fiori,
la sua anima cresce e dà frutti,
ed i suoi vizi son lavati via dalla fatica del viaggiare.
La sorte di chi sta fermo non si muove.
Allora vai, viaggia, Rohita!
Indra esorta Rohita - (dai Brahamana V Sec. a.c.)

venerdì 14 dicembre 2012

ROMA NIZZA IL VIAGGIO IN BICI DEL 2012 - QUARTA

DA  LIVORNO A RAPALLO   -  24, 25, 26 Agosto

8° Tappa : Antignano Viareggio  (estratti dal diario)

Come spesso accade la visione dall'alto è sempre più suggestiva  perchè nasconde la realtà che a volte risulta deludente:
così il bagno in quel mare in apparenza da favola a cui si accede con una scaletta a precipizio nel dirupo, non è proprio quel che mi aspettavo!


....attraverso la città di Livorno da una periferia all'altra seguendo le indicazioni dell'Aurelia: sfioro la città
vecchia non particolarmente attraente ed esco costeggiando il porto industriale con i silos e le torri della
raffineria dell'Agip.

La strada verso Pisa - 18 Km - è un lungo rettilineo fiancheggiato dai pini piuttosto monotono; supero la città di Tirrenia - la cui esistenza mi era sconosciuta - e l'intensificarsi della presenza di giovani fanciulle di ogni colore, che offrono il loro amore, preannuncia l'avvicinarsi della caserma Nato di Camp Darby.

Con difficoltà raggiungo la perferia di Pisa e mi riposo con una sosta sulle sponde del placido Arno.
Mi fermo ad un McDonald per rifocillarmi e dormire un po': l'aria condizionata del locale non è stata sufficiente per recuperare le forze.
A Viareggio mancano altri 16 Km ed in questo tratto l'Aurelia corre parallela alla autostrada.

....quest'anno solo fichi secchi e niente mare.
Il panorama si apre entrando in Lunigiana: in lontananza le colline bianche di Carrara. La vista mi consola per poco perchè la stanchezza e l'asfalto mi stanno sfinendo: comincio a vagheggiare una bottiglia di acqua Ferrarelle. Al primo supermercato all'ingresso in città è la prima cosa che compro: la scolo con avidità..

Il campeggio è in fondo ad un vialone all'interno della pineta: il terreno sabbioso e polveroso mi fa titubare parecchio prima di scegliere la piazzola migliore: alla fine pianto la tenda sotto gli alberi anche perchè potrebbe piovere.



.....Viareggio è la perla della Versilia grazie alla furbizia ed alla abilità degli amministratori che hanno espanso a dismisura la bella invenzione del carnevale a mare.
Meta del jetset nei locali alla moda alla fine degli anni sessanta ha prolungato la rinomanza con i cinepanettoni di Jerry Calà,antesignani del peggior trush alla  De Sica.
Oggi, anche se i prezzi sono mediamente proibitivi sommando albergo ristorante e stabilimento - una fila infinita -
le presenze continuano ad essere alte, nonostante la crisi, tra classe impiegatizia, commercianti e professionisti. Il jetset ha cambiato lidi, ma le luminarie, certi alberghi pretenziosi dall'aria aristocratica, i menù di alcuni ristoranti, sembrano non essersene accorti e contrastano con l'apparenza popolare dei passanti
che attendono incessanti al loro via vai con soste alle numerose gelaterie e creperie.
L'ambaradam si prolunga per poco più di un chilometro poi tutto finisce, la folla si dirada le luci si spengono.
Quasi si sente il mare.

Ritorno percorrendo la stradina interna degli stabilimenti separata dal viale chiassoso: qui sembrerebbe tuttto più a misura d'uomo.Gruppi di persone sedute sulle sedie a chiacchierare, poca gente a passeggiare, le luci meno fragorose, sembrano quasi godere della brezza marina.....

9. Tappa  Viareggio - Carrara.  Tappa interlocutoria tutta percorsa sulla ciclabile frontemare - che continua a non vedersi nascosto come è dalla successione infinita degli stabilimenti i cui nomi fantasiosi sono la cosa più notevole del panorama: Flora, Dora, Oceano, Nettuno, Eden, Sorriso, Corallo.....Teresita!

Incrocio il mitico nightclub La Bussola tempio vip degli anni sessanta reso famoso dalle incursioni della prima Mina.

...avvicinandosi a Camaiore, e ancor più a Forte dei Marmi, il panorama edilizio si fa via via più lussuoso; la costa è ancora monotona. La pineta in questo tratto è più interna e la spiaggia si estende per chilometri piatta ed uniforme.
Sono ormai alla periferia di Massa: l'ostello che mi ospiterà per la notte è alla periferia nord.
Costeggio due enormi caseggiati sul lungomare completamente in rovina. Uno è la ex colonia marina
- della Montedison? - vanto della lungimiranza di alcuni imprenditori del dopoguerra per consentire le vacanze balneari ai bambini....Erano diffuse sulle nostre coste...oggi non c'è più niente.

.........la struttura che ospita l'ostello AIG è una ex villa che una volta doveva mostrare la sua bellezza ma che oggi, inserita in un contesto di degrado, perde molto del suo fascino ed il recupero troppo oneroso.

...Un autobus mi porta fino al centro di Carrara, molto diversa dai miei ricordi giovinetti. Fotografoopere d'arte arredo di alcune piazze: affascinante la sfera ruotante sospesa sull'acqua. Purtroppo è tardi e non posso visitare le cave; l'incontro con uno scultore /scalpellino risveglia la mia anima documentarista,madifficilmente riscoprirò l'atmosfera epica dei lizzatori che mi aveva
 incantato la prima volta.


 10. Tappa  Massa -  La Spezia - Rapallo.  E' qualche giorno che minaccia pioggia, ma non mi è stato possibile avere notizie aggiornate sul meteo dalla ragazza dell'accoglienza dell'ostello: troppo impegnata a giocare e scherzare con i ....lungodegenti! Il pc pubblico neanche a dirlo è fuori uso.
Lo stato di degrado diffuso è quasi insopportabile per una struttura che partecipa di una organizzazione internazionale......

Decido di partire per La Spezia nonostante la minaccia della nuvolaglia nera sul mare perchè non ho alcuna voglia di restare in quel posto...
.la strada comincia a salire leggermente subito dopo la bocca del Magra, per aggirare il promontorio di Lerici. Ci sono diverse comitive di ciclisti che si dirigono verso Sarzana , una strada troppo impegnativa per me. Alla rotonda del Romito mi lascio a sinistra la strada per il mare e prendo per La Spezia.   
Riesco a godermi la passeggiata perchè la salita non è mai troppo dura, con un paio di lievi tornanti che affronto bellamente, fino al solito tunnel che segnala la fine della salita ed al di la del quale si apre il panorama sul mare e sulla città che è a 7 Km di discesa!

Il programma prevede di saltare le CinqueTerre con il treno fino a Chiavari, saltando il passo del Bracco.
Una situazione tragicomica mi vede protagonista in stazione con l'ascensore che consente il passaggio tra i binari: resto incastrato all'interno dell'ascensore con la bicicletta per qualche minuto... Fortunatamente
riesco a liberarmi senza panico e senza aver creato troopo ...interesse o ilarità tra gli astanti.

...... salgo sul treno con la bici e mi rallegro per essere stato così furbo della pensata di saltare le Cinqueterre.....incauto non sapevo quello che mi aspettava all'uscita di Chiavari!
La strada sale verso il Santuario della Madonna delle Grazie prima e Zoagli poi con una pendenza per me  proibitiva . Sono molto contrariato e nonostante l'incitamento di un gruppo di ragazzette che mi vedono in difficoltà ad affrontare i primi metri gridando "non mollare", sono costretto a scendere quasi subito e proseguire a piedi.

Sarà una specie di calvario perchè inaspettato e perchè la fatica è ormai accumulata. Il panorama di incanto sulla costa sottostante attenua leggermente il malumore: le soste forzate consentono di tanto in tanto di rifocillarmi con i soliti fichi...piccoli e secchi!.
Dopo il solito tunnel in cima la strada scende ripida verso Rapallo dove arrivo in un botto!
La ricerca per dormire si interrompe quasi subito alla pensione Helvetia: 1 stella condotta dalla Sig.ra Giovanna, una ex bella donna sciupata e stanca che rispecchia il giardino articolato un tempo fastoso ma oggi in stato di abbandono: anche qui la manutenzione è troppo costosa.





Mi doccio e mi addormento! Mi risveglio affamato e risolvo, non senza polemiche per la quantità, con una cena in trattoria con menù a prezzo fisso: due piatti di trofie al pesto e frittura! Non male ma il conto......
Scornato mi siedo davanti al Castello/Rocca  ad osservare il via vai dei villeggianti..

Rapallo è una cittadina della Riviera che ha conosciuto i suoi fasti negli anni 60 ...oggi il turismo è  più popolare...Ad un certo punto una musica poco più in là attira la mia attenzione: un ragazzo con chitarra ed attrezzatura supertecnologica, accompagnato da una bella bionda ballerina ha raccolto con sapienza ed abilità un crocchio di persone che lo ascolta partecipando al canto ed al ballo da lui sollecitato.

Sono sempre affascinato da queste personalità eclettiche, non gente comune, che per necessità o per hobby si ingegna con coraggio in esibizioni estemporanee: il ritorno delle mance sembrerebbe troppo esiguo perchè possa configurarsi una attività imprenditoriale, tuttavia l'adunanza da lui raccolta surclassa quella dell'orchestrina ingaggiata dalla gelateria di fronte.....