Cos'è che li fa MUoverE ?

Chi avrebbe detto che una attività così semplice e spontanea - si cammina prima ancora di connettere verbo- poteva determinare una occasione di aggregazione, il ricostituirsi di antiche frequentazioni,risvegliare la voglia di stare insieme e condividere le emozioni di piccole avventure.Eppure guardateli con gli zaini in spalla ripieni di sorprese, attrezzature più o meno consone alla bisogna - animati da spirito di conoscenza, inerpicarsi per boschi e pendii alla scoperta del mondo che li circonda.

Ed allora ci si chiede cos'è che li spinge ad andare ed andare ed andare, cosa cercano, quali le motivazioni.Come al solito è meglio non porsi mai troppe domande:le risposte potrebbero essere deludenti banali scontate.....volgari! Lasciamoli camminare....Non ci interessa dove e perché.

Ci preme che vadano, che vadano ma che vadano pure a...Ecco, appunto!

Brahamana V sec. a.c - Indra esorta Rohita

Non c'è felicità per chi non viaggia, Rohita!
A forza di stare nella società degli uomini,
Anche il migliore di loro si perde.
Mettiti in viaggio.

I piedi del viandante diventano fiori,
la sua anima cresce e dà frutti,
ed i suoi vizi son lavati via dalla fatica del viaggiare.
La sorte di chi sta fermo non si muove.
Allora vai, viaggia, Rohita!
Indra esorta Rohita - (dai Brahamana V Sec. a.c.)

sabato 22 ottobre 2011

IL VIAGGIO A REGGIO C: (estratti dal diario)- 6°

VENERDI 29 Luglio - PALINURO- POLICASTRO

E finalmente imbocco la "Morgantina". E' questa una strada tranquilla, piuttosto ampia, appena un pò trafficata e dopo poco, superato un ponte sul fiume Morgante che da' il nome alla strada, si chiudono i monti dietro ed il paesaggio è di nuovo montano: ma è piacevole. L'aria è fresca e pulita.


Scatto alcune foto, SanSeverino sembra un paese diroccato a strapiombo sopra un crinale.
Senza difficoltà faccio gli ultimi  7km di questa bretella che sbocca proprio sotto le arcate di un viadotto della SS18. Mi fermo ad un distributore e qui mi suggeriscono di percorrere la sequenza Poderia, Celle di Bulgheria, bivio Rocca Gloriosa, Torre Orsaia e poi giù in picchiata fino a Policastro.


Questo itinerario è sicuramente più lungo che l'attraversamento di Marina di Camerota, che magari avrebbe meritato una visita ma, anche se devo affrontare una salita costante al 5 - 6% di oltre 13km, è sicuramente la meno dura delle due alternative: l'altra non era per me! Sapevo che dovevo farla e di buona lena mi rimetto in sella . Fatico ma riesco a salire e questo mi da sprone.
Poderia arriva quasi subito e dopo poco anche il cartello di Celle: ma tra il cartello ed il paese passano almeno un paio di km e questo mi destabilizza mentalmente, per di più la salita comincia ad essere più dura e le soste all'ombra si moltiplicano.

Riprendo e mi fermo, riprendo e mi fermo: non si arriva mai, dopo una curva ce n'è un'altra, e la strada sale, sale sempre. Mi innervosisco, mi rifiuto di salire sulla bici e la porto a mano: è quasi l'una e sto impiegando quasi due ore. Finalmente da lontano le case di RoccaGloriosa.
In un attimo supero Torre Orsaia e la strada è finalmente in pianura e discesa. Si rivede finalmente il mare giù tra gli olivi. Incrocio la SS18 al Km 191: altri 14 Km ma tutti in discesa e in dieci minuti sarò a Policastro.
Non ho fatto però i conti con l'Anas: dopo un paio di Km in discesa la strada è INTERROTTA PER FRANA!
Mi viene da piangere. Cerco intorno con lo sguardo se ci sono vie alternative. Non sembra. Devo risalire e torno al paese, morto a quell'ora. Passa una macchina sgangherata che mi illumina, e riprendo la marcia, per una strada di campagna: prima una discesa a scapicollo poi una salita che sbuca di nuovo sulla SS18 al Km 196. Adesso si' posso fare la picchiata fino a Policarpo!

Dopo la solita trattativa mi fermo all'Hotel Pixunte (nome derivato dall'antico insediamento del 500 a.c.), un buon albergo che mi da incluso nel prezzo l'ingresso allo stabilimento Da Mario con ombrellone e sdraio.
Approfitto subito per un bel bagno a mare. Che goduria.
Per cena mi suggeriscono la trattoria Bacco & Ciaccio: eccellente a due soldi! spaghetti al pomodoro, frittura mista di merluzzetti e alici, contorno di melanzane a tocchetti e zucchine alla scapece, 1/2 litro di vino, frutta , caffe e liquorino a 18€. Ma come fanno?


LUNEDI' 1 Agosto - POLICASTRO - TORTORA

Dopo i tre giorni di sosta, meritata ed obbligata, riprendo con l'intento di andare a salutare gli "amici di Lauria" che mi hanno disegnato l'itinerario Coast To Coast per raggiungere lo Ionio. Non sono certo di volerlo fare.
Il tratto fino a Sapri è piano e procedo velocemente, ma appena lasciata la cittadina della Spigolatrice, la strada si inerpica costeggiando il mare con un panorama incomparabile di tutto il golfo fino a Palinuro:
terrazze naturali lungo il fianco del monte, colori del mare e della vegetazione esaltati dalla luce del pomeriggio.
La salita è ripida e sono costretto a scendere e continuare a piedi: ma questa volta non mi pesa.
Gli scorci che offre il panorama con scogli e faraglioni e massi che da sopra sembrano far parte di una quinta scenografica a sfondo e contorno di qualche barca che passa, i raggi del sole che si riflettono sull'acqua colorandola ed accecando lo sguardo, costringono a scattare foto in continuazione.



Si continua a salire.
Attraverso una galleria picconata nella roccia, e poi un'altra più moderna che taglia un tratto, e finalmente la strada spiana e comincia la discesa verso Acquafredda prima e Fiumicello.
Con un pò di timore faccio la discesa che in alcuni tratti mi lancia quasi sul precipizio, senza muretto a copertura. Per fortuna non mi faccio prendere dal panico ed ancora una volta sperimento la funzionalità dei freni. Ad una fontana in fondo alla discesa mi rinfresco ma subito riprende l'ascesa verso Maratea.

Per fortuna non seguo il consiglio di Antonello di scendere al porto: la risalita sarebbe stata micidiale.
Mi rendo conto che aveva confidato troppo nei miei mezzi quando arrivo al bivio per il paese:  aveva
valutato la salita del Monte Palladino, quella appena fatta, abbordabile mentre quella per Trecchina un pò più dura. Forse la stanchezza oppure la voglia di sfidarmi ancora, ma in un attimo decido di proseguire lungo la costa e di arrivare a REGGIO CALABRIA!

Via verso Castrocucco. Riconosco le discese a mare percorse trent'anni prima:erano strade bianche, ora sono tutte belle asfaltate e facili da raggiungere, il panorama è magnifico ed il Cristo sulla montagna ne è custode e non può fare altro che arrendersi a braccia spalancate alla bellezza della natura.
La parte rocciosa del litorale lascia il posto ad una spiaggia lunghissima, sullo sfondo Praia con il profilo inconfondibile dell' Isola di Dino.  Sebbene i km fatti non siano poi tanti sono però piuttosto stanco e l'insegna di un'affittacamere all'ingresso di Tortora mi convince che è ora di fermarmi.


  

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