Cos'è che li fa MUoverE ?

Chi avrebbe detto che una attività così semplice e spontanea - si cammina prima ancora di connettere verbo- poteva determinare una occasione di aggregazione, il ricostituirsi di antiche frequentazioni,risvegliare la voglia di stare insieme e condividere le emozioni di piccole avventure.Eppure guardateli con gli zaini in spalla ripieni di sorprese, attrezzature più o meno consone alla bisogna - animati da spirito di conoscenza, inerpicarsi per boschi e pendii alla scoperta del mondo che li circonda.

Ed allora ci si chiede cos'è che li spinge ad andare ed andare ed andare, cosa cercano, quali le motivazioni.Come al solito è meglio non porsi mai troppe domande:le risposte potrebbero essere deludenti banali scontate.....volgari! Lasciamoli camminare....Non ci interessa dove e perché.

Ci preme che vadano, che vadano ma che vadano pure a...Ecco, appunto!

Brahamana V sec. a.c - Indra esorta Rohita

Non c'è felicità per chi non viaggia, Rohita!
A forza di stare nella società degli uomini,
Anche il migliore di loro si perde.
Mettiti in viaggio.

I piedi del viandante diventano fiori,
la sua anima cresce e dà frutti,
ed i suoi vizi son lavati via dalla fatica del viaggiare.
La sorte di chi sta fermo non si muove.
Allora vai, viaggia, Rohita!
Indra esorta Rohita - (dai Brahamana V Sec. a.c.)

mercoledì 12 ottobre 2011

IL VIAGGIO A REGGIO C. (estratti dal diario) - 4°

Lunedi 25 Luglio - POMPEI -SALERNO - EBOLI

Gli scavi ed il Vesuvio  da Pompei
...Esco da Pompei ed attraverso, sempre sulla Nazionale,  tre paesini, uno dopo l'altro, uno più squallido sporco e desolato dell'altro: devo chiederne il nome ai passanti , perchè questi paesi sono così trascurati che non hanno nemmeno la targa all'ingresso. Si tratta di SCAFATI, ANGRI, PAGANI in successione!
Sarà solo una impressione e magari le bellezze le hanno nascoste all'interno, ma è veramente triste pensare alla gente che ci vive; anche qui come a nord di Napoli,  non c'entrerà per caso la Camorra? ........

Sto tagliando alle spalle il monte - Tramonti ? - che ci separa dalla costiera amalfitana, che ho dovuto evitare a malincuore per evidenti limiti...fisici, ed il paese che incontro ora è Nocera Inferiore, patria del pomodoro rosso da sugo, che si sviluppa sul lato sinistro della statale.
L'atmosfera è plumbea, ingrigita ma non ci sono nubi. Tutto il percorso si svolge in ombra e non c'è niente di interessante da vedere.
Dopo qualche chilometro in salita arrivo a Cava dei Tirreni e sulla collina il famoso Monastero, uno dei luoghi in cui si è sviluppata la "Scuola di Medicina Salernitana" : meriterebbe una visita  ma dovrei affittare una ..."carrozza" per salire. Scendo perciò verso Salerno.

Scendo?! Precipito piuttosto...è una picchiata che non finisce più! Oltre 4 Km di discesa per me ripidissima che mi sorprende e mi impaurisce, anche se i freni - che stringo fino a farmi male - sembrano tenere.
La strada è piuttosto trafficata e questo aumenta l'ansia ma, anche se sembra non finire mai, un po alla volta mi abituo mi rassicuro e... comincio a goderne.

Anche la luce è cambiata: non più solo ombra ma dalle strade laterali si proiettano lame assolate sulla Nazionale : l'uscita è coreografica: dall'ennesima curva il panorama presenta la città - Salerno - illuminata dal sole del primo pomeriggio ed in faccia sfolgoranti il mare blu ed il cielo azzurro!.....




........Eboli è un po una delusione, ma l'errore come al solito è mio: Levi non ha trascorso qui il confino e l'immagine del paese che mi porto dietro del film di Risi  (" ...signorina, ha notato che l'ho notata?..") non è Eboli.......
Mi consigliano di salire al convento dei francescani, ma vengo attratto da una chiesetta che ha il portone aperto: E' un convento di clausura e nell'androne sono evidenti i segni dei tempi, come la grata del parlatorio oppure la ruota dove si mettevano i neonati.....indesiderati.
Scatto qualche foto e mentre sto per andarmene decido di suonare il campanello.


Il foro da cui parlava la suorina


Dopo un pò una vocina mi chiede cosa voglio: in un primo tempo non riesco a localizzare da dove provenga, scruto la grata ma non c'è nessuno, poi mi giro e con grande sorpresa la suora sta parlando al di là della ruota.  La posso vedere - e mi vede - da un foro minuscolo: è anziana e vestita di nero da suora. Mi conferma che non fanno accoglienza e mi congeda lasciandomi a fantasticare sulla vita di queste persone, ancora nel nostro tempo.

Martedi' 26 Luglio - EBOLI  - PAESTUM - AGROPOLI

Mi incammino per la SP30 che in 15 Km mi riporta sulla Nazionale e dopo altri sette sulla litoranea.
Ma poco prima dell'incrocio, sulla destra vasti campi di pomodori e gruppi di raccoglitori vocianti.
Il mio animo antico di antropologo non può non suggerirmi di fermarmi ed acquisire testimonianze.
Raccologono una squadra di una ventina di donne, per lo più italiane, non più giovanissime in calzoncini corti , stivali e guaanti che in gruppi di due , tre  " strappano la pianta da terra e "sgrullano" i pomodori in casse di plastica blu (100x100x100). Con un muletto gestito da due ragazzi giovanissimi , marocchini, le casse piene vengono issate su un tir  di quelli tutti belli ornati . L'autista un panzone robusto è li' a sollecitare le donne a completare la raccolta perchè vuole andare, mentre un altro personaggio - l'autista del pullmino che preleva e riaccompagna a casa le raccoglitrici - si aggira in cerca dellla favorita.

Alla vista della macchina fotografica la solita eccitazione : "...mi metti su facebook.?...." ma molte non si lasciano fotografare. Sono lì dalle sei di mattina ed ora, che è quasi l'una, se ne tornano a casa.
Il campo è immenso e raccolgono a riquadri e si vede che hanno ancora parecchio da fare e poi ci sono i campi al di là della strada, ma in apparenza non sembrano nè affaticate ( e lo sono sicuramente) nè contrariate, anzi di buon umore: forse perchè hanno finito il turno.
Saluto e raccolgo anch'io qualche pomodoro. Vicino alla bici c'è il solito arbusto di more a cui mi rifocillo a piene mani quindi riprendo la strada verso Paestum.


La strada costeggia il bel  bosco che anticipa la spiaggia: le costruzioni sul lato opposto non sono certo all'atezza della natura lussuregiante, ma avvicinandosi a Paestum cominciano ad apparire alberghi immensi superlusso a 5 star ed oltre, e le costruzioni basse  nelle frazioni abitate hanno un aspetto gradevole e pulito.
Arrivo all'area archeologica nella luce del primo pomeriggio.
La prima cosa che faccio è immortalare il solito gruppo di "nullafacenti" che si aggira regolarmente in questi posti dove da "furbi" ritengono di poter fregare il prossimo, specie se straniero: generazioni di questi personaggi infestano ogni luogo artistico d'Italia, improvvisandosi guide , accompagnatori, depositari esclusivi
di chissà quali meraviglie, arrangiandosi a campare .....aspettando l'inevitabile pollo!
Non impareremo mai.

I templi sono lì nella loro magnificenza e severità belli visibili integri e potenti.
La piccola delusione proviene dal raffonto con l'immagine mentale costruita da una foto di molti anni prima che li mostrava  isolati nel verde intenso della campagna: ora il verde è scarso- forse la stagione - e sono recintati. Tuttavia, pur se non suscitano la stessa emozione della magia della Valle dei Templi di Agrigento - che so oggi, dopo trent'anni, completamente diversa - non posso non riconoscere la suggestione di un sito che ci ha lasciato intatti manufatti dell'uomo di 2500 anni fa.

Il "Filosofo" Nunzio
Appoggiato alla panchina ascolto la conversazionedi un gruppo di persone che con reverenza ne attorniano un'altra: Nunzio il decano delle guide di cui sopra che si atteggia a filosofo e la cui notorietà gli è valsa la partecipazione ad un film..
Sta disquisendo sui geni greci che sono stati trasferiti agli italici, la qual ragione motiva il differente approccio
con i nordici: noi meridionali, tacciati di pigrizia e scarsa efficienza, in realtà ci dedichiamo all'arte al bello alla natura. Concordo ed il suo affabulare colto mi affascina.
Il posto, all'ombra dei pini in questo lento pomeriggio d'estate,  sembra proprio di assistere ad un momento di vita dei filosofi dell'antichità come ci ha raccontato Luciano De Crescenzio, e non siamo molto lontani dal vero.

Mi delude però quando mi porge il suo biglietto elettorale: vuole candidarsi a sindaco.
Arretro scandalizzato ed ironizzo: un filosofo che si mischia nelle questioni pratiche, in Italia, in questo momento politico! Gli grido che da noi c'è bisogno di "pulizia", non solo dalla monnezza: è d'accordo ma non sembra cogliere il mio riferimento rabbioso alla sua persona ed a quell'accozzaglia che lo comprende.
Abbandono perciò la compagnia non senza aver prima immortalato il "filosofo Nunzio".




......Siamo nella piana del Sele e ne fotografo la foce.
Il Portale Medioevale


 Agropoli è la porta del CILENTO, è arroccato su uno sperone, primo promontorio dopo decine di km di piattura (da Salerno). E' una cittadina medioevale, più volte invasa dai Saraceni, ha un castello ed un borgo
ancora ben messo perchè solo negli ultimi anni si è sviluppata nella parte bassa. Dall'altra parte della rocca il porto di pescastori. Ha una bellissima scalinata di accesso al borgo ed un portale in pietra originale del '500.


Nessun commento:

Posta un commento