Cos'è che li fa MUoverE ?

Chi avrebbe detto che una attività così semplice e spontanea - si cammina prima ancora di connettere verbo- poteva determinare una occasione di aggregazione, il ricostituirsi di antiche frequentazioni,risvegliare la voglia di stare insieme e condividere le emozioni di piccole avventure.Eppure guardateli con gli zaini in spalla ripieni di sorprese, attrezzature più o meno consone alla bisogna - animati da spirito di conoscenza, inerpicarsi per boschi e pendii alla scoperta del mondo che li circonda.

Ed allora ci si chiede cos'è che li spinge ad andare ed andare ed andare, cosa cercano, quali le motivazioni.Come al solito è meglio non porsi mai troppe domande:le risposte potrebbero essere deludenti banali scontate.....volgari! Lasciamoli camminare....Non ci interessa dove e perché.

Ci preme che vadano, che vadano ma che vadano pure a...Ecco, appunto!

Brahamana V sec. a.c - Indra esorta Rohita

Non c'è felicità per chi non viaggia, Rohita!
A forza di stare nella società degli uomini,
Anche il migliore di loro si perde.
Mettiti in viaggio.

I piedi del viandante diventano fiori,
la sua anima cresce e dà frutti,
ed i suoi vizi son lavati via dalla fatica del viaggiare.
La sorte di chi sta fermo non si muove.
Allora vai, viaggia, Rohita!
Indra esorta Rohita - (dai Brahamana V Sec. a.c.)

mercoledì 28 novembre 2012

ROMA NIZZA IL VIAGGIO IN BICI DEL 2012 . TERZA

Da Castiglion della Pescaia a Livorno - 21 & 22 Agosto

6° Tappa - ...Per uscire si attraversa un ponte su un canale e alla rotonda si imbocca, neanche a falro apposta, una salita...al 16%!! Non si può fare altrimenti, tagliamo alle spalle il promontorio di PuntaAla.
Neanche a dirlo...la faccio a piedi ed in cima una doppia sorpresa: finalmente un panorama sul mare degno di questo nome con sullo sfondo ben visibile la sagoma azzurrina dell'Elba.
E poi la strada termina ...al cimitero in cui per ventura, sempre alla ricerca di una fonte d'acqua, e grazie alla disponibilità di una gentiel inserviente scopro che lì è sepolto Italo Calvino: "..veramente un bel posto per stare..." commento.

La giornata è cominciata bene.
Mi aspetta la discesa sulla ciclabile, che però finisce quasi subito in un rettilineo lungo senza fine con di fronte le colline che devo superare per forza per arrivare a Follonica.
Mi assale lo sconforto perchè mi rendo conto che dopo la fatica di ieri anche oggi dovrò faticare.

Il falsopiano infatti è proprio falso: procedo lentamente e con grande sforzo e alla fine, segnalato da un paio di prostitute che stazionano speranzose,
la galleria che indica le fine....del tunnel. Subito dopo mi fermo ad un punto panoramico: mi rifocillo con i tarallucci e ...mi abbiocco! Un sonno ristoratore.

Il vialone di ingresso a Follonica costeggia la pineta che porta al mare verso cui si dirigono a frotte; l'uscita dalla cittadina è a palazzoni e rotatorie: una bruttura.
L'Aurelia antica corre parallela in questo tratto a quella nuova percorsa da un traffico intenso,
Mi apettano 18 km di rettilineo tra filari di pini in pianura per 18 KM .Non finiscono mai.
Letteralmente.

A Venturina, dopo essermi tolto la voglia di un bel gelato, comincio a cercare per dormire...
E' pomeriggio inoltrato, il paesino è in realtà una meta termale rinomata - la sorgente termale risale agli Etruschi -  con un paio di alberghi non alla mia portata, sono costretto a continuare .....stremato e quasi piangente... per altri 7 km ...fino a San Vincenzo...

7° Tappa - ... Dormo di seguito per quasi dodici ore! e mi sveglio finalmente ben riposato.

La giornata è bella  e mi sento ritemprato nello spirito e , spero, anche nei muscoli: gli ultimi due giorni mi sono affaticato troppo.
Riparto, bello fresco pulito e cambiato, con l'intento di andare piano e godermi la passeggiata senza l'ansia di arrivare. Mi accorgo infatti che le mete che mi prefiggo la mattina diventano una specie di obbligo del tutto contrario ai miei intenti. Affiornano infatti i primi dubbi!
Sto faticando senza essere compensato nè dal paesaggio nè dagli incontri.
La delusione aumenta la vis polemica che fa tutto brutto, la gente poco disponibile, il confronto con il tour mitizzato dell'anno scorso perso in partenza. Penso di arrivare almeno a Genova - per dare un senso - e poi tornare.

Ma quando rimonto in bici la mattina con l'aria pulita, il cielo terso, i colori, il calore del sole, mi rinfranco
e mi convinco ancor più di quanto è semplicememnte bello andare in bici.
Arrivo a Donoratico tra filari di pini, la telefonata di Francesca mi coglie all'uscita nei pressi di un tempietto circolare che avrei voluto visitare, se non fosse chiuso. Supero Bolgheri- troppo distante per visitare - e mi avvio verso Cecina a Mare dove vorrei fermarmi per farmi finalmente un bel bagno a mare.....


....all'improvviso i comignoli dello stabilimento chimico della Solvay di Rosignano: un paesaggio d'altri tempi.



Sui binari un lungo carro merci ripieno di container, sfila a passo lentissimo costeggiando le mura della fabbrica con i suoi altoforni a doppio cono e le tubature d'acciaio che corrono come alambicchi.a collegare le varie strutture ed infine i camini da cui esce un fumo bianco, denso....
Chissà perchè viene alla mente la cazone ..." ad Auschwitz c'era la neve e il fumo saliva lento..."





Ho voluto farmi immortalare davanti a questa struttura: mi faccio aiutare da un ragazzo nero che però rifiuta di farsi riprendere con un eloquente .." è meglio di no!".

Dalla periferia popolare e ingrigita attigua alla fabbrica di Rosignano, si passa quasi inaspettatamente, a piccole villette eleganti, il traffico si intensifica e là dove c'erano operai qua ci sono i villeggianti: siamo a Castinglioncello, amena ed all'apparenza ricca località marina, ben frequentata con negozi e folla a passeggio.
 Un pò alla volta la strada sale, sale, sale : una costa che credvo piatta si rivela invece bellissima e si alza
sul mare che finalmente si lascia intravedere con panorami a tratti da mozzafiato.
Sto salendo sul "Romito" la collina del livornese, secondo me poco noto e poco frequentato anche perchè fortunantamente poco accessibili le vie a mare che scendono lungo le scogliere di CalaFuria.
Al largo l'isola di Gorgona.

La strada continua a salire ed io sono subito stanco e costretto a scendere e spingere per più tratti.
Numerosi ciclisti, con varie abilità, mi superano e mi incoraggiano; a destra la strada sale ancora di più verso
il santuario di Montenero. Per fortuna non è la mia strada.

Finalmente sono in cima anch'io: davanti a me e per tutta la discesa impegnativa la vista del mare con il riflesso del sole che quasi acceca. Arrivo ad Antignano ed al campeggio Miramare :un nome proprio azzeccato perchè da questa terrazza quassù e a quest'ora del tramonto la vista è proprio spettacolare.....    

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