Cos'è che li fa MUoverE ?

Chi avrebbe detto che una attività così semplice e spontanea - si cammina prima ancora di connettere verbo- poteva determinare una occasione di aggregazione, il ricostituirsi di antiche frequentazioni,risvegliare la voglia di stare insieme e condividere le emozioni di piccole avventure.Eppure guardateli con gli zaini in spalla ripieni di sorprese, attrezzature più o meno consone alla bisogna - animati da spirito di conoscenza, inerpicarsi per boschi e pendii alla scoperta del mondo che li circonda.

Ed allora ci si chiede cos'è che li spinge ad andare ed andare ed andare, cosa cercano, quali le motivazioni.Come al solito è meglio non porsi mai troppe domande:le risposte potrebbero essere deludenti banali scontate.....volgari! Lasciamoli camminare....Non ci interessa dove e perché.

Ci preme che vadano, che vadano ma che vadano pure a...Ecco, appunto!

Brahamana V sec. a.c - Indra esorta Rohita

Non c'è felicità per chi non viaggia, Rohita!
A forza di stare nella società degli uomini,
Anche il migliore di loro si perde.
Mettiti in viaggio.

I piedi del viandante diventano fiori,
la sua anima cresce e dà frutti,
ed i suoi vizi son lavati via dalla fatica del viaggiare.
La sorte di chi sta fermo non si muove.
Allora vai, viaggia, Rohita!
Indra esorta Rohita - (dai Brahamana V Sec. a.c.)

lunedì 5 novembre 2012

PERCHE' LO FAI

......Capita nel momento dell'impegno massimo , quando ti sembra chiaro che lo sforzo non ripaga, nel momento che vorresti mollare ma sai che non lo farai, quando il caldo o il freddo o il vento contro o la borraccia semivuota, o questa maledetta bici che non gliela fa a salire, quando nel petto le pulsazioni corrono all'impazzata e sai che dovrai fermarti, e la stanchezza si somma improvvisamete a quella dei giorni prima e sai che dietro la curva ce ne sarà un'altra e poi ancora un'altra, ma intanto la salita non finisce .....allora ti  chiedi perchè lo fai!

Nessuno te l'ha prescritto. Anzi, i più sono indifferenti, qualcuno ironico, qualcuno ammirato incredulo, pochi che incoraggiano. In realtà non nascondi il tuo pudore e prepari risposte di circostanza. Perchè?
Forse perchè neanche tu sai perchè lo fai ?.

Analizziamo sentimenti e sensazioni.
Il primo che viene di getto è la sensazione di libertà.
Libero dal tempo, libero dal dovere, libero dagli altri, libero di soffrire, libero di partire o di arrivare.
Nessuno da aspettare, nessuno cui dare conto, niente da rincorrere
Poi la sfida. Una competizione che non è contro altri ma esclusivamente per se stessi.
Convincersi che sei capace di farcela, che hai la testa per non mollare,  più forte della fatica e della
rassegnazione, Non devi dimostrare, solo vuoi sapere, e per farlo sei da solo, senza alibi o coccolamenti..
  


Ancora, il valore della fatica. Può suonare blasfemo utilizzare lo stesso termine normalmente usato per braccianti,minatori, facchini, muratori, scaricatori. Eppure anche qui è come creare qualcosa con le mani: sudare e faticare, sentire i muscoli dolenti, il respiro che diventa affannoso, il corpo che si tende per assecondare la voglia, ti spinge avanti sul sellino e vorresti che i denti del cambio potessero fare ancora uno scatto o ...due:
una sensazione di fisicità che ti convince delle origini.

E quando sei in cima alla salita, oppure in fondo ad una discesa che impaurisce per la velocità, o hai appena superato quel lungo rettilineo monotono e solitario, ti senti  il più forte:
è un falsopiano ma è come aver scalato lo Zoncolan.
Un senso di potenza che ti proietta in cielo.La soddisfazione piena di cosa fatta.

Mi è stato detto che è la stessa sensazione provata da tutti quelli che raggiungono un obiettivo. Sarà...

Vorresti abbracciarti con tutti nella tua magnanimità, ti senti buono e rappacificato e contempli la natura intorno che ti sommerge: ringrazi il cielo ed il bisoprololo!
I profumi, i colori, il silenzio, il mare, la solitudine; percepisci il calore che sale dall'asfalto, le auto che veloci ti sfiorano a fianco, apprezzi la frescura dell'ombra di un pino, la presenza vitale di una fontana, l'acqua che scorre e ti rinfresca, le geometrie dei campi, i versi lontani di uccelli e cani, i panorami disegnati dalle rocce a mare, e la luce....
E' la felicità? Non lo so cos'è la felicità: benessere, appagamento, pienezza, pacificazione, piacere, godimento, serenità..Tutto questo è ciò che ho provato: un sentimento infantile di gioia.

E' per questo che lo faccio, per questo vado in bici.....e per molto di più. 







  

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