Cos'è che li fa MUoverE ?

Chi avrebbe detto che una attività così semplice e spontanea - si cammina prima ancora di connettere verbo- poteva determinare una occasione di aggregazione, il ricostituirsi di antiche frequentazioni,risvegliare la voglia di stare insieme e condividere le emozioni di piccole avventure.Eppure guardateli con gli zaini in spalla ripieni di sorprese, attrezzature più o meno consone alla bisogna - animati da spirito di conoscenza, inerpicarsi per boschi e pendii alla scoperta del mondo che li circonda.

Ed allora ci si chiede cos'è che li spinge ad andare ed andare ed andare, cosa cercano, quali le motivazioni.Come al solito è meglio non porsi mai troppe domande:le risposte potrebbero essere deludenti banali scontate.....volgari! Lasciamoli camminare....Non ci interessa dove e perché.

Ci preme che vadano, che vadano ma che vadano pure a...Ecco, appunto!

Brahamana V sec. a.c - Indra esorta Rohita

Non c'è felicità per chi non viaggia, Rohita!
A forza di stare nella società degli uomini,
Anche il migliore di loro si perde.
Mettiti in viaggio.

I piedi del viandante diventano fiori,
la sua anima cresce e dà frutti,
ed i suoi vizi son lavati via dalla fatica del viaggiare.
La sorte di chi sta fermo non si muove.
Allora vai, viaggia, Rohita!
Indra esorta Rohita - (dai Brahamana V Sec. a.c.)

domenica 24 settembre 2017

Soggiorno sul Garda - L'Augustea - 14/15/16 Agosto 2014

Pai di Sotto - L'arrivo

 L'Hotel Giannini è una palazzina anni '50, alta sul lago, dotato di un bel giardino con brecciolino, sdraie sul prato verde e, nel mattonato che contorna la facciata dell'edificio, sono disposti sedie e tavolini bianchi in ferro battuto.

Siamo accolti da un signore mite che sembra aspettasse solo noi: l'albergo in effetti sembra vuoto.
Meglio così. Espongo la mia contrarietà per il vento ma il nostro oste ci informa che è notorio che, dopo la cittadina di Garda, il libeccio che viene dai monti è costante sul lago. E' questo che consente la navigazione a vela e la pratica del windsurf che le tante scuole promuovono. Fra sembra essere molto informata e soprattutto interessata. Per fortuna, ci dice, ha smesso di piovere cosa che ha fatto
nei tre giorni precedenti.
La camera è ampia, bagno in corridoio, con un bel balconcino con vista sul lago ed i monti, ma
purtroppo non possiamo stare fuori per via del troppo vento freddo.

Dopo il rifocillo vado in esplorazione sul lago: dal prato dell'hotel si arriva ad un sottopasso e sono sulla riva: alcuni temerari in costume sfidano il freddo e sembra incredibile che pochi chilometri prima sembrava di essere a Rimini. Ma si sa il Garda inizia a Torri del Benaco....!!!
C'è una navetta per raggiungere la cittadina e ne approfittiamo subito.

Bardata a festa per il ferragosto il paesino è carino, tipico della zona, con stradine strette e gli immancabili innummerabili negozietti di chincaglierie e souvenir pizzerie e ristoranti.
Per l'appunto troppi! Dopo aver girato fin quasi allo sfinimento, e all'orario di chiusura, come nostra abitudine, e per colpa esclusivamente mia, troviamo la trattoria adatta a noi, alla nostra tasca ed al nostro comodo....troppo umido quello scelto prima, da cui ci siamo alzati.
Da Carlo, è il nome del posto, meridionale - come il cameriere - ma noi scegliamo il piatto tipico - la trota - mediocre.
Torniamo alla navetta che, caricati altri clienti, ci porta in albergo per la nanna.

- Pai di Sotto - Oggi è Ferragosto!

L'albergo contrariamente a quel che sembrava è strapieno.
Coppie e famiglie occupano tutti i tavoli per la colazione, dentro e fuori.
La mattina è fresca e soleggiata. La colazione ottima. Il nostro oste è coadiuvato dalla moglie che ha preparato delle torte squisite, una signora dolce e brava che la sera prima ci aveva messo la lavatrice a disposizione. Il giardino è accogliente, la vista dal balcone una favola. Decidiamo di andare a vedere
Pai di Sopra, e con un piccolo sforzo ulteriore salire sul monte che ci sovrasta.

La salita è ripida, siamo a piedi, ma riusciamo a farla senza fatica.
Arriviamo alla piazza principale, forse l'unica, dove due bar/ristorante uno di faccia all'altro stanno preparando le loro leccornie per gli ospiti del ferragosto.
Più in alto c'è una chiesetta, un grande poster del Cristo, a cui si accede passando sotto un arco.
E' chiusa. C'è un belvedere con un panorama bellisimo. Il vento è padrone. Scattiamo alcune foto che
come solito alla miss non vanno bene.
Proviamo a salire per il sentiero che va al monte. Ad ogni curva la pendenza aumenta ed il fiatone pure. Invece di addentrarsi nel bosco, come pensavamo, lungo la strada si affacciano ville e villette.

Da una di queste ville esce una folta masnada di ragazzi e ragazze in mountain bike che vogliono precipitarsi per la discesa! pericolosissimo, ma Fra vorrebbe subito aggregarsi.
Decidiamo di tornare indietro e prendiamo una scorciatoia a lato di uno dei ristoranti, ancora più ripida che in un attimo ci riporta a bordo lago e ci risparmia da una fracicata clamorosa perchè improvvisamente goccioloni grossi si abbattono nella zona costringendoci a ripararci in un parcheggio. E' ora di pranzo e stiamo per infilarci in una accogliente trattoria proprio di fronte a noi, ma pian piano spiove e per caso siamo proprio alla curva dove ferma la navetta per Benaco, che passa in quel momento! Saliamo.

Arriviamo in pieno sole, tra frotte di turisti e decidiamo di approfittare del bancone degli organizzatori
la festa per prenderci due belle fette di strudel con bicchier di vino incluso: 5€ .Altro che trattoria!
Seguiamo per qualche tempo i bambini della scuola di surf che si stanno preparando, poi decidiamo di fare una passeggiata verso Garda, poco distante.
Non possiamo seguire la riva del lago perchè in quel punto le rocce e la scarpata ci si buttano dentro.
Impieghiamo un bel po' per arrivare al culmine della salita, risalendo una isteria di automobili in fila,
Da sopra si vedono spiagge e spiaggette ricoperte di verde ed insenature degne della migliore costiera Amalfitana, gente al bagno e ombrelloni.

C'è un passaggio, forse privato nel Parco Baia delle Sirene, e decidiamo di scendere - a piedi si può. Fra- vincendo i suoi timorati pudori - si immerge nelle acque freddine del lago, una cosa che avrebbe voluto fare da un bel pò: è come solito bellissima e bello è il pomeriggio.
Si riveste e risaliamo, ma prima di lasciare quel bel posto, facciamo un salto alla Punta San Vigilio........ dove solo i ricchi possono stare: porsche e mercedes parcheggiate lì intorno, motoscafi attraccati in banchina. E' l'ora dell'aperitivo e si pasteggia a champagne. Che ci vuoi fare, a noi è sempre piaciuto il lusso......degli altri!
L' hotel si chiama "Locanda San Vigilio" ma è una locanda a 12 stelle !! d'altra parte il panorama ed il posto sono da favola.

Torniamo contenti verso Benaco, in discesa. Le auto sono sempre lì in fila per entrare a Garda.
Il nostro paesino è isola pedonale, animato per le orchestre ed i complessi che si esibiscono.
Scegliamo il nostro ristorante, questa volta sul lungolago, ma pur spendendo poco non mangiamo un granchè. La gente canta e balla: canta Bobby Solo, che tenerezza.
Sta intonando "Love me Tender" alla moda del mitico Elvis, ma fa quasi ridere. Si riprende con la sua "Lacrima sul viso" .
Torniamo alla piazzetta dove ci aspetta il nostro amico con la navetta già piena.E' passata mezzanotte

- Torbole   -  Windsurf!

Oggi è il 16 Agosto e come suggerito dal nostro oste e convenuto , prendiamo l'autobus che ci porterà a Riva del Garda e soprattutto a Torbole, patria del windsurf gardesano, meta agognata da Fra fin  dall'inizio.
Il Tempo è incerto ma non frena il nostro desiderio di stare all'aria aperta.
Lungo tutto il tragitto bagnanti, ciclisti surfisti e velisti condividono il nostro stesso desiderio ed è un continuo susseguirsi a movimentare e colorare lo sfondo del lago e dei monti, già superbo di per se.

Il bus procede a rilento specie n prossimità dei centri più grandi, in cui si formano code lunghe più di un chilometro, d'altra parte il periodo lo richiede. Finalmente Torbole! alla periferia di Riva
E' qui che ci sono le scuole di surf più prestigiose ed il desiderio segreto della miss è di farne parte.
Il lago è punteggiato di decine e decine di vele e surf dai molteplici colori, è increspato per un vento di libeccio non proprio debole, ma soprattutto è illuminato da un sole che per l'ennesima volta ha avuto la meglio sulle nuvolaglie.

Una puntata al Carrefour per il meritato ristoro che consumiamo, come molti altri, sui sassi del bordolago.
Prima però una visita alle scuole di surf, i cui nomi sono noti a Fra, a cui si propone invano per la stagione ( avrebbe dovuto conoscere il tedesco.) Ci soffermiamo a scattare foto al "parcheggio" delle vele:
immagini suggestive delle rastrelliere su cui sono posate in ordine e per classi vele e surf coloratissimi.
In un vasto capannone, che deve servire anche da officina, attrezzatura di livello professionale.

Fra non resiste alla tentazione di bagnarsi, e questo lo sapevo; ma l'acqua deve essere molto fredda perchè
tutti i surfisti hanno la muta e i pochi bagnanti temerari riescono dopo un minuto.Si prepara con il suo costume azzurro ma l'acqua deve essere proprio fredda se perfino lei dovrà impiegare più di dieci minuti con l'acqua a metà coscia per acclimatarsi ed immergersi. Una rapida sbracciata ed altrettanto rapidamente esce.
L'adrenalina raccolta nell'acqua fredda la sprigiona attraverso la pelle, i cui pori si sono chiusi a difesa, ora rabbrividita ed increspata ma manifesta tutta la sua gioia per la sensazione di benessere che quel bagno le ha trasmesso: una frustata di energia.
Inascoltato ammonitore, non posso fare a meno di inorgoglirmi per la bellezza di questa figlia: l'azzurro gli dona proprio, e tutti la guardano, non solo per l'impresa ! Che bella ragazza.

Fortunatamente si asciuga e si riveste in fretta consentendo al sangue di riaprire le arterie e riprendere la sua corsa rianimando tutti gli organi per qualche momento traumatizzati.
E' ancora primo pomeriggio ma il costone di montagna che sovrasta Riva e la separa da Torbole impedisce al sole di resistere a lungo, e piano piano le ombre si allungano sulla spiaggia ed anche la temperatura è meno piacevole. La gente comincia a raccogliere le proprie cose ed anche noi decidiamo per una passeggiata verso Riva.

Inutilmente cerco di ricordare a Fra che su quelle rive era già stata in una precedente vacanza da bambina.
Non ricorda. Ci fermiamo in un giardino per consumare il nostro snack.
Passiamo sotto l'arco che introduce alla zona storica di Riva, ma senza addentrarci troppo.
Chiediamo ad un negozio di bici il costo della borsa da trasporto, troppo cara.
Ci avviamo verso la fermata del bus: l'ultimo della sera!, che aspettiamo con una certa trepidazione.
Quando scendiamo davanti l'hotel è ormai buio.La serata la passiamo lì : domani si riprendono le bici!!!

 
      








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