Cos'è che li fa MUoverE ?

Chi avrebbe detto che una attività così semplice e spontanea - si cammina prima ancora di connettere verbo- poteva determinare una occasione di aggregazione, il ricostituirsi di antiche frequentazioni,risvegliare la voglia di stare insieme e condividere le emozioni di piccole avventure.Eppure guardateli con gli zaini in spalla ripieni di sorprese, attrezzature più o meno consone alla bisogna - animati da spirito di conoscenza, inerpicarsi per boschi e pendii alla scoperta del mondo che li circonda.

Ed allora ci si chiede cos'è che li spinge ad andare ed andare ed andare, cosa cercano, quali le motivazioni.Come al solito è meglio non porsi mai troppe domande:le risposte potrebbero essere deludenti banali scontate.....volgari! Lasciamoli camminare....Non ci interessa dove e perché.

Ci preme che vadano, che vadano ma che vadano pure a...Ecco, appunto!

Brahamana V sec. a.c - Indra esorta Rohita

Non c'è felicità per chi non viaggia, Rohita!
A forza di stare nella società degli uomini,
Anche il migliore di loro si perde.
Mettiti in viaggio.

I piedi del viandante diventano fiori,
la sua anima cresce e dà frutti,
ed i suoi vizi son lavati via dalla fatica del viaggiare.
La sorte di chi sta fermo non si muove.
Allora vai, viaggia, Rohita!
Indra esorta Rohita - (dai Brahamana V Sec. a.c.)

martedì 17 gennaio 2017

L'Augustea - 4° 5° 6° - Baschi Todi Valleceppi Città di Castello

2 Ago 13 -Le abilità di Fra come vivandiera, precisa ed ordinata nell'ottimizzare le risorse, si dimostreranno nel corso di tutto il viaggio. La colazione di oggi, più che abbondante, prevede vari tipi di crostata, yougurt,
succhi di frutta, nutella e biscotti, ed ovviamente latte e caffè.
Sempre con molto comodo Fra decide di fare un ultimo tuffo nella piscina, nonostante l'acqua non fosse proprio calda. verso le 10,30 siamo pronti ma prima il rito dell'ATM e Domenco mi accompagna con il suo furgone: mi racconta di avere una impresa edile, ha lavorato anche a Roma. Il suo casolare è degli anni 70, che è costretto a cambiare molti cappelli per mandare avanti la baracca, che si fuma due pacchetti al giorno e già 7 caffè , che la serata di ieri l'abbiamo pagata solo noi. Gli altri erano ospiti!

Anche oggi la giornata è splendida e partiamo in discesa. In un attimo siamo sul lago di Corbara, e le ricordo di averla portata a 4 mesi. Vorrebbe vederlo da vicino ma la strada sale e lo vediamo dall'alto.
Aiuto aiuto....s'è rotto tutto...! Oggetto dell'esclamazione la bici che non cammina, non cambia non funziona è frenata ed è tutta colpa mia! S'è staccato un pezzo. Per fortuna è solo la copertura di plastica del pignone, lo tolgo e tutto va di nuovo.La strada riscende ed in pianura ci fermiamo per vedere di arrivare sulla sponda del lago. C'è un sentiero ma il lago è troppo lontano e non possiamo lasciare le bici incostudite Fra prova ad avventurarsi ma ritorna ben presto.

Riprendiamo la marcia ora il Tevere che stiamo risalendo ed abbiamo alla nostra sinistra si incunea tra le montagne in una gola che si stringe: scattiamo foto, che io non so fare, e l'atmosfera è gioiosa.
Una discesa mozzafiato che Fra affronta con la solita incoscienza - e devo ammettere con qualche abilità -
ci porta ad un ponte che attraversiamo per portarci sulla sponda destra e poco dopo alle pendici del colle
dominato da Todi. Attraversiamo di nuovo il Tevere all'altezza del paesino di Pontecuti e da lì.....cominciamo a salire! Non ce la si fa e siamo costretti a scendere dalle bici.
Due km così e quando pensavamo di aver superato lo scoglio il miliare indica ancora 6 Km a Todi : il sorriso che aveva accompagnato la lunga discesa panoramica si spegne definitivamente per lasciar posto a fatica e nervosismo.
La sagacia di fra ci risparmia un ultimo tratto:c'è un ascensore che ci porta dal parcheggio al belvedere
e che oggi non si paga! Le bici entrano senza problemi, una rotaia a cremagliera porta la cabina su in un attimo. Troviamo facilmente tra le viuzze a picco "La casa per Ferie" che avevo prenotato e la receptionist,
voce chioccia ed aspetto da suora, ci accompagna alla camera e ci istruisce per le uscite serali (chiave a scheda). La struttura posta a fianco di una chiesa antica con un bel chiostro è un ex befotrofio.
Lunghi ed ampi corridoi tirati a lucido non riescono a nascondere le loro funzioni di ordine e controllo e si può immaginare facilmente quello che suore e beghine possano aver fatto passare a quei poveri ragazzini.
Hanno un refettorio ma non fanno cucina; in compenso c'è un bar.per la colazione a pagamento

La nostra stanza è lunga e stretta con due lettini in fila ed una TV a tubo che occupa tutto il tavolino
Ci riposiamo ed usciamo per vedere la cittadina e prendere qualcosa da mangiare. I negozietti sono un ppo troppo turistici. Optiamo per la Conad che raggiungiamo in bus, piccolo patema per l'orario del ritorno.
Non vogliamo farci vedere con le buste e decidiamo di entrare alla casa ....dall'uscita. Ma prima sfoghiamo la nostra voglia di fotografi provetti: Todi è una cittadina medioevale molto ben conservata e raccolta, costruita su una erta che si erge dalla pianura. I suoi vicoli e le stradine in salita e discesa, le costruzioni antiche in pietra, gli archi e le scalinate creano scorci suggestivi, perfetti per le nostre inquadrature.

Ci apprestiamo ad entrare ma sorpresa!....Fra ha perso la chiave quella a scheda che apre il portone. ma la colpa è la mia . La devo aver persa io quando le ho fatto prendere io! il cell dal marsupio per fare le foto  .Interrompo la conversazione telefonica con Forty e torno indietro per cercarla. Invano
Fra si rivolge allora alla famosa receptionista che con la flemma di suora ...ritrova la chiave in camera! dove non era mai stata presa: eheheh.
La cena, preparata con la solita maestria da Fra, prevede insalata mista con mozzarella e pachino: merita di essere gustata come si deve, perciò smontiamo mezza cameretta e ci accomodiamo a modino.

Dopocena visitiamo la Piazza del Duomo e la Casa del Capitano, nei cui bassi in un bar un pazzo scatenato alla batteria accompagna un cantante stonato facendo più chiasso che musica.
A me va un gelato che ci viene servito ottimo e abbondante da una sosia di... Ornella.
Fra ha sempre da ridire sui miei commenti e comportamenti e questo è causa di battibecchi estenuanti.
Il belvedere, con la statua di Garibaldi, non mostra niente perchè è buio. Una stradina della movida
lunga poco più di cento metri ma trafficata come lungotevere, termina in uno slargo dove un ristorante ed una gelateria si contendono i clienti. Non c'è altro.
Torniamo a dormire ma prima ci fermiamo ad una panchina...a rimirar le stelle.
Giù al chiostro qualcuno parla a voce alta. Fuori della camera rumori e grida si protraggono a lungo.
Il mio sonno è disturbato. Lo stesso dirà Fra del suo, ma la colpa è mia, del mio russare.


3 Ago - Todi Ponte Valleceppi
E' domenica e prima di partire facciamo un giro della cittadina che si limita alla Chiesa di S. Fortunato
con la bizzarra scalinata a due  rampe che salgono in zig zag: è del 1500 ma restaurata più volte e l'interno
piuttosto spoglio, non sembra conservare tesori nascosti. Entriamo nel Duomo dove è in corso una funzione
affollata e perciò ne usciamo subito. La casa del Capitano è a pagamento.

Riprendiamo le bici ed usciamo da Porta Perugia: una discesa del 15% ed il selciato sdrucciolevole ci suggeriscono di portare le bici a mano, ed è pure faticoso, ma poi dobbiamo salire ed allora è un tuffo in un fiato sino al bivio! Prendiamo per Marsciano e attraversiamo tra sali e scendi paesini deserti e campagne desolate. Il tempo sta cambiando.A Marsciano Fra arriva provata: sono oltre 27 Km ed ha bisogno di dormire. Lo fa in una area di sosta a lato di una rotonda, alla periferia della cittadina nell'assoluta assenza di esseri viventi! Sarà domenica.

Ci fermiamo per un'oretta. Non riesce a dormire ne' a fare altri bisogni.
Ripartiamo attraversando il centro...disabitato, ed ad un bivio chiediamo informazioni sulla via ad una signora in crisi perchè non riesce ad acquistare le sigarette. Tutto chiuso anche i distributori automatici.
L'informazione è corretta e dopo una breve ma erta salitella ci immettiamo in un lungo rettilineo che costeggia da un lato la ferrovia, dall'altro la campagna con qualche casetta.
E' qui che la mia bici dà il meglio di se e vola come un treno senza fatica per i 15 km che ci separano dal bivio di Fanciullata ( e meno male che ce l'aveva detto senno' tiravamo dritti ancora per altri 15km....!)
e attraversata una fattoria entriamo a Deruta, cittadina umbra famosa per le ceramiche.

Al più tipico dei Bar dello Sport una caterva di vecchietti gioca a carte. Chiedere la direzione non fa che scatenare le abilità canzonatorie dei più svegli. Capisco e sto al gioco, ma non seguo certo i suggerimenti.
Un temporale si sta approssimando velocemente: con un taglio netto il cielo sopra e dietro di noi è azzurro con il sole splendente, davanti a noi un accumulo di nubi nere e gonfie cariche di elettricità.
Speriamo che la perturbazione passi senza sfiorarci ma ai primi goccioloni mi fermo al riparo.
Non così Fra che prosegue, costringendomi a seguirla poco dopo.

Arriviamo comunque salvi al bivio per Torgiano che era l'itinerario previsto. Ma si sale e si va proprio incontro alla perturbazione. Ci suggeriscono di attraversare il polo industriale da lì una stradina laterale corre insieme alla superstrada fino a Ponte San Giovanni. E' quello che facciamo ma ci becca l'acqua ad intermittenza che non possiamo evitare perchè non c'è riparo: dopo varie tribolazioni arriviamo nell'abitato.
Perugia è sopra ma noi abbiamo il B&B a Valleceppi, ancora un paio di Km questa volta di bosco sulle rive del Tevere che scorre alla nostra destra.
Non facciamo a tempo a congratularci con noi per essere arrivati che uno scroscio violento ci blocca
per altri dieci minuti, fortunatamente con un minimo di riparo.

Traversato il ponte sul fiume il B&B è propio lì sotto: Molto carino e ordinato. Una dependance della casa
autonoma con giardinetto e cucina, un grande divano ed un letto matrimoniale. Ottima l'accoglienza dei proprietari, moglie e marito, che da qualche anno gestiscono questa attività. Sono rigorosamente comunisti:
la libreria che abbiamo in camera mostra vari numeri di Rinascita ed altri libri sul tema. La sera sono volontari alla Festa dell'Unità che si svolge nel parco attrezzato sul Tevere ed alla quale ci invitano.

Prendiamo possesso dell'appartamento ed in due minuti imponiamo il nostro...disordine; approfittiamo di una ottima doccia calda e di biscotti che "speriamo" siano per gli ospiti. Rifocillati e riscaldati aderiamo all'invito e ci avviamo al parco. Ma la prima delusione è nell'apprendere che causa pioggia l'orchestra del liscio non potrà suonare, nonostante i potenti mezzi messi a disposizione dal partito per spazzare l'acqua dal palco.

L'altra delusione riguarda la cena che già pregustavamo: prezzi alti e cibo scarso e di poca qualità...e freddo.!
Pazienza, abbiamo contribuito alla causa. Ci consoliamo con un gelato all'unico bar aperto, grosso e gustoso.
Ovviamente Fra non lo prende, e si mangia il mio! Ora in cielo ci sono le stelle. Ci attardiamo a fotografare
gli affreschi dell'esterno della chiesetta sulla piazza, quasi sull'argine del Tevere.


4 Agosto - Valleceppi- Città di Castello
La colazione è ottima e abbondante. Le crostate sono l'argomento di Fra che guarda con nostalgia il figlio della coppia e la sua ragazza che stanno partendo in vacanza per la Norvegia. Tuttavia non si lascia distogliere dalla necessità di farsi "offrire" qualcosa per il viaggio!
Scattiamo qualche foto alla chiesina della sera e partiamo, come al solito con molto comodo.
Nonostante le indicazioni, al primo bivio sbaglio direzione e se non ci fosse stata Fra a riportarmi sulla retta via, chissà a quest'ora dove sarei.Perciò superiamo Ponte Felcino - l'area naturale - proseguiamo per Ponte
Pattoli e Pieve San Quirico.

La strada è facile e superiamo Umbertide in un baleno. Fra insiste con la pista ciclabile sul Tevere.
Apro una parentesi sulle piste ciclabili in Italia: di cartelli ce ne sono tanti ad indicarle ma come spesso succede da noi , poichè ogni testa vuol dire la sua, e più si è piccoli e più si vuole apparire, non possiamo avere un progetto coordinato e continuativo, ma tanti piccoli spezzoni non legati tra loro, che chiamano pista ciclabile! Esempio pratico questa sul Tevere.
Dopo le insistenze di Fra decidiamo di provare ma dopo un paio di chilometri scopriamo che quel pezzetto
in tartan così ben segnato, anzichè sul fiume .....ci riporta sulla provinciale che stavamo percorrendo! Che beffa.

Abbiamo ancora gamba e continuiamo fino a Città di Castello, dove arriviamo nelle prime ore del pomeriggio: Ci fermiamo ai giardini lungo la strada a rifocillarci, ma non ci sono fontane.
Non abbiamo prenotato. L'umore della bimba come spesso accade non è dei migliori....
la bici non va, la strada è brutta e senza senso, io sono ignorante e insopportabile (povera mamma! come ha fatto a sopravvivere), vuole tornare indietro......!!!
Con i potenti mezzi del cell di Fra, cerchiamo di contattare qualche magione: tutti disattivate.
Ci muoviamo e troviamo alla prima stradina l'albergo che fa per noi: una signora di 80 anni  molto gentile e decorosa  c i accorda lo sconto e ci accoglie con simpatia. Bici al coperto e noi di corsa in camera a docciarci.

Fra ha bisogno del PC per una applicazione in scadenza: trova una postazione a pagamento presso un Internet Point nei pressi. Facciamo poi un giro per la cittàdina: in piazza stanno allestendo per la serata in cui si esibiranno in concorso una serie di complessi : è il Festival delle Orchestre.
Al momento prove tecniche per il suono ed il mixer che accompagnano una belloccia spilungona con spacco vertiginoso....che però batte solo le mani!

Approvvigioniamo la cena, una insalata, in un market. Fra si fa allettare da un cocomero di 15kg  che per fortuna paghiamo con lo sconto tessera (che non abbiamo ma che ci viene applicato per gentile concessione). Al ritorno in albergo la nuora che ha sostituito la gentile signora del pomeriggio, una ragazza mora svelta e pratica, ci consente di cenare con le nostre cose sui tavoli della sala pranzo: abbiamo la faccia tosta non solo di chiedere sale e olio, ma di esporre e gustare il nostro pesante trofeo, il cocomero!
Ma di più, alla fine della cena il portiere di notte ci consente di conservarlo nel loro frigo.
Se ci avessero detto fate come foste a casa vostra ......!!!

Dopocena al concerto delle orchestre. Troviamo le ultime sedie libere, i locali sembrano snobbare l'evento
assiepati in piedi al lati della platea. In realtà l'organizzatore sembra un tipo professionale: è titolare dell'emittente televisiva "Ballando all'Italiana" che gira sui circuiti locali. Stasera registra tre puntate e quindi si esibiranno tre orchestre di musica popolare.
La prima viene da Latina: più di dieci elementi, due belle cantanti, mora e chiara, il direttore. Quello che più mi ha colpito è stata la bravura e la professionalità di tutti i componenti, in specie la cantante bionda la cui personalità e voce hanno preso il sopravvento. Hanno cantato brani moderni e pop e anche qualche canzone romana : mi sono proprio piaciuti.

La seconda orchestra, di cui faceva parte la spilungona del pomeriggio, era tipicamente romagnola: una orchestrina da balera. Anche qui diversi elementi, perlopiù anziani,ed il titolare alla fisarmonica, intento a promuovere le abilità del figlio ai fiati e alle tastiere. Il presentatore dell'orchestra - una caricatura con baffetti, capelli tinti, panciotto aperto su una bella protuberanza, ex solista del gruppo - introduce un trittico di mazurke. Una esibizione un pò casareccia con la bellona nel ruolo della bellona, ma che come ha cantato
- Meravigliosa Creatura della Nannini- ha dimostrato di avere anche un talento.

Terza ed ultima esibizione - a cui Fra non ha resistito e ha abbandonato - per l'orchestra  il cui titolare era l'organizzatore e capo indringhete: anche questa numerosissima  con un giovane chitarrista piuttosto bravo, e con due chanteur: la bionda altissima giovanissima secchissima in short neri e camicia bianca, e la mora anch'essa in short ma meno appariscente.Bella l'esibizione complessiva....

Me ne sono tornato in albergo a dormire......ma il gelato?!!
  


    


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