Cos'è che li fa MUoverE ?

Chi avrebbe detto che una attività così semplice e spontanea - si cammina prima ancora di connettere verbo- poteva determinare una occasione di aggregazione, il ricostituirsi di antiche frequentazioni,risvegliare la voglia di stare insieme e condividere le emozioni di piccole avventure.Eppure guardateli con gli zaini in spalla ripieni di sorprese, attrezzature più o meno consone alla bisogna - animati da spirito di conoscenza, inerpicarsi per boschi e pendii alla scoperta del mondo che li circonda.

Ed allora ci si chiede cos'è che li spinge ad andare ed andare ed andare, cosa cercano, quali le motivazioni.Come al solito è meglio non porsi mai troppe domande:le risposte potrebbero essere deludenti banali scontate.....volgari! Lasciamoli camminare....Non ci interessa dove e perché.

Ci preme che vadano, che vadano ma che vadano pure a...Ecco, appunto!

Brahamana V sec. a.c - Indra esorta Rohita

Non c'è felicità per chi non viaggia, Rohita!
A forza di stare nella società degli uomini,
Anche il migliore di loro si perde.
Mettiti in viaggio.

I piedi del viandante diventano fiori,
la sua anima cresce e dà frutti,
ed i suoi vizi son lavati via dalla fatica del viaggiare.
La sorte di chi sta fermo non si muove.
Allora vai, viaggia, Rohita!
Indra esorta Rohita - (dai Brahamana V Sec. a.c.)

venerdì 13 gennaio 2017

Il nostro viaggio in Africa - 5°

Questa mattina partiamo per Arusha ! Abbiamo preparato i bagagli e, dopo la colazione servitaci sempre da Eddie - curiose le tre bananine fritte - ci apprestiamo a salutare dopo aver saldato il conto con il famoso tedescone.

C'è agitazione perchè l'auto non arriva. Francesca sempre febbricitante è molto nervosa e c'è una atmosfera inquieta che non capisco. Arriva l'auto con Barnaba ed un omone che ci farà da autista, ma ancora non si caricano i bagagli. Fra discute con Barnaba, forse lo rassicura sul saldo, finalmente partiamo!

L'auto è una specie di Suv o pulmino con due file di sedili posteriori: Fra spossata poggia la testa sulle gambe della madre e chiude gli occhi. I miei invece, troppo eccitati per l'avventura, anche se sono aperti non vedono. Non vedono che Barnaba e l'amico hanno un atteggiamento arrogante nei nostri confronti e per niente amichevole, non vedono- ma me ne accorgerò l'indomani - che la preoccupazione di Barnaba sono i soldi che ancora gli devo, ma soprattutto non vedono le condizioni di Fra che ha preso un'altra tachipirina.

La strada per Arusha sarà molto lunga, oltre 600 Km anche se tutta completamente asfaltata... dai cinesi.
All'uscita di Bagamojo mi viene indicato il grande bacino di raccolta dell' acqua che serve la città: non sembra che l'acqua manchi - contrariamente a quello che si potrebbe pensare - evidentemente non è distribuita bene e forse è per questo che ne deve essere interrotta l'erogazione per ore durante la giornata.
Il viaggio prosegue tranquillo; attraversiamo villaggi e fattorie, quasi sempre con case basse rettangolari di mattoni di terra e fango che danno al paesaggio una colorazione marroncina, quasi rossastra.
Spesso davanti le case si aprono strutture più semplici piccoli gazebi atti alla vendita di ....tutto: generi alimentari, frutta in quantità, balle di carbone nei sacchi bianchi, scope e contenitori in plastica....

Ogni tanto si incrociano masai che scortano i loro piccoli greggi di capre, indolenti armati del lungo bastone
e con il caratteristico saio rosso.
Il panorama è piuttosto piatto e monotono. La savana si stende fino all'orizzonte, giallognola punteggiata dal verde delle acacie dal caratteristico ombrello. L'altra vegetazione se esiste è bassa.
Anche la situazione all'interno dell'auto è piatta: i nostri accompagnatori rispondono a monosillabi alle mie entusiastiche domande, quasi ostili, per cui dopo un po' la smetto. Francesca sta dormendo.

Quasi all'improvviso, ed inaspettato, dopo una cittadina un po' più occidentale la strada comincia a salire
e sulla nostra destra compare un massiccio montuoso, verdeggiante, che ci accompagna per alcuni chilometri: si tratta probabilmente delle propagini della catena montuosa dei Monti Usambara, ricoperte di foreste tra le più antiche di tutta l'Africa e da dove hanno origine numerosi corsi d'acqua. Sono un area ed un parco protetto. Vorrei fotografarne la bellezza e fortunatamente ci fermiamo per .....lavori in corso.
Si sta infatti lavorando sulla strada e il passaggio è alternato. Siamo in fila e veniamo assaliti da un gruppo di bambini, e non, ognuno con ceste di cose da offrire, o meglio vendere: frutta lattine di birra e di acqua,
una specie di biscotti che Fra riconosce. Come senpre, sembra una festa!

Ripartiamo e dopo poco facciamo la sosta per il pranzo. Non incluso nel pacchetto. I due se ne vanno e senza dirci niente svaniscono all'interno della struttura. Un'area di sosta ben attrezzata con ristorante e snack.
C'è anche la possibilità di mangiare all'aperto e visto che non fa molto caldo, ne approfittiamo.
Fortunatamente è Fra che ha pensato a portare qualcosa da mangiare e facciamo uno bello spuntino.
Abbiamo il tempo per fare delle foto sotto un albero di banane.

Francesca reagisce alla tachipirina e chissà anche agli antibiotici che le aveva dato il suo amico.
Il viaggio però non offre molti spunti: comincia ad imbrunire, il traffico aumenta ed anche la nostra velocità.
Sembra un pazzo. Arriviamo ad Arusha che sono ormai le nove di sera: un viaggio di oltre dieci ore.
Ci sistemano in un albergo con patio. La cena non è inclusa la colazione si. Per qualche motivo anche
il portiere d'albergo non è troppo gentile. La camera al primo piano, è in realtà uno stanzone con tre grandi letti appiccicati sormontati da ampie zanzariere. C'è il bagno.
La mattina, dopo la colazione frugale, facciamo la conoscenza di Michael che sarà la nostra guida per il Safari. Giù al parcheggio c'è la tipica jeep furgonata di colore caki  , che tante volte abbiamo visto nei film.

Ma da qui inizia una mattinata allucinante. Michael ci informa che Barnaba, che non si è ancora presentato,
non intende proseguire con il Safari perchè vuole prima il saldo del pattuito. Capisco questo dopo una serie di conversazioni telefoniche che vedono Fra impegnata e prostrata dalla febbre. Minaccio di chiamare la polizia, e chiamo invece l'ambasciata italiana a DarEsSalam. Il funzionario che mi passano mi dice letteralmente "peggio per te", perchè non mi sono riferito ad una agenzia certificata, da ragione a Barnaba
e mi avverte che se si chiama la polizia loro non potranno supportarmi.
Fra è sempre più indispettita dalla situazione e dalla febbre e anche da me che l'ho messa in quella situazione.

Michael tenta di aiutarci: non vuole perdere i clienti. Rifacciamo i conti e quello che dovremo dare tra suo compenso, lodge e ingresso ai parchi è quello che devo dare a Barnaba. L'unica soluzione è trovare i soldi.
Fra ha dei dollari e delle sterline, io ho altri dollari, ma non sono sufficienti, Barnaba vuole soldi tanzaniani Dobbiamo andare in banca e cambiare, c'è la fila ed una procedura. Prendiamo quello che ci manca al pos, ma c'è un altro problema la banca non accetta dollari datati oltre 24 mesi. E noi ne abbiamo un po'.
Si deve andare in un ufficio di cambio e vedere se li accettano. Fortunatamente una ragazza gentile me li cambia. Ritorniamo in banca con la cifra totale.
Nel frattempo tutti i nostri movimenti sono seguiti da Barnaba e dai suoi accoliti che ci spiano dall'altro lato della strada con invettive e risolini ironici : ho la sensazione di girare un film di mafia nel profondo sud.....!!

Abbiamo i soldi, forse mancano sei, sette dollari, che Barnaba pretenderebbe. Lo mando a quel paese
saliamo sulla jeep - dove era rimasta Fortuna ad aspettare per tutto il tempo -  e chiediamo a Michael di partire. Sembra che non lo lascino andare e lo trattengono ancora a discutere. Non capisco per cosa.
Finalmente si parte: è mezzogiorno abbiamo perso mezza giornata.e consumato tanta rabbia!

Il primo parco che visiteremo è il Tarangire,  regno degli elefanti. Ma la giostra non è ancora conclusa.
Michael è costretto a fermarsi all'uscita di Arusha dalla polizia: se ho ben capito sembra che sia stato denunciato da Barnaba ed i suoi. Non voglio che ci vada di mezzo e sono pronto a prendermi le mie responsabilità. Mi rassicura. Parla con i poliziotti in divisa caki, e dopo poco sembra tutto risolto: forse dovrà pagare una multa. Infatti c'è un sistema di procacciamento dei clienti ed anche qui delle regolamentazioni tra
guida e tour operator: forse per aiutarci Michael ne ha violata qualcuna.

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