Cos'è che li fa MUoverE ?

Chi avrebbe detto che una attività così semplice e spontanea - si cammina prima ancora di connettere verbo- poteva determinare una occasione di aggregazione, il ricostituirsi di antiche frequentazioni,risvegliare la voglia di stare insieme e condividere le emozioni di piccole avventure.Eppure guardateli con gli zaini in spalla ripieni di sorprese, attrezzature più o meno consone alla bisogna - animati da spirito di conoscenza, inerpicarsi per boschi e pendii alla scoperta del mondo che li circonda.

Ed allora ci si chiede cos'è che li spinge ad andare ed andare ed andare, cosa cercano, quali le motivazioni.Come al solito è meglio non porsi mai troppe domande:le risposte potrebbero essere deludenti banali scontate.....volgari! Lasciamoli camminare....Non ci interessa dove e perché.

Ci preme che vadano, che vadano ma che vadano pure a...Ecco, appunto!

Brahamana V sec. a.c - Indra esorta Rohita

Non c'è felicità per chi non viaggia, Rohita!
A forza di stare nella società degli uomini,
Anche il migliore di loro si perde.
Mettiti in viaggio.

I piedi del viandante diventano fiori,
la sua anima cresce e dà frutti,
ed i suoi vizi son lavati via dalla fatica del viaggiare.
La sorte di chi sta fermo non si muove.
Allora vai, viaggia, Rohita!
Indra esorta Rohita - (dai Brahamana V Sec. a.c.)

domenica 6 novembre 2011

VIAGGIO A REGGIO C. (estrattti dal diario) - 7°

MARTEDI'  2 Agosto  - TORTORA - ACQUAPPESA

.......Ho riposato bene e sono pronto per la Calabria!
Subito un cavalcavia e poi la strada spiana per entrare a Praia a Mare, centro elettivo delle vacanze dei Napoletani: me la ricordavo più caotica e vecchia, ma il tratto di strada che percorro costeggia in un viale alberato palazzine basse e ben tenute. Si saranno ripuliti o sarà l'aria del mattino....

Si può proseguire solo risalendo sulla SS18 e per farlo c'è un'erta che in poco più di 1 chilometro sale di almeno duecento metri! la faccio ovviamente a piedi. In cima c'è una bella fontana e mi rinfresco perchè anche se appena partito ...sonno già distrutto.
Sono finalmente sulla 18 che mi hanno tutti avvertito essere molto pericolosa. Veramente la sto percorrendo da Napoli e finora non ho avuto grossi problemi, ma ora iniziano i viadotti, sempre in discesa, spesso aperti al vento laterale per le gole che scendono a mare; tuttavia passata la paura iniziale, cresce l'adrenalina della velocità e quasi mi viene di strillare yiiiaaauuu !, mentre le auto sfrecciano, gli occupanti si voltano sorpresi ed il guidatore non riesce ad esimersi di suonare il clacson ....il più a tradimento possibile.

....ancora uno strappo ed arrivo a Diamante, nota cittadina di villeggiatura sul mare....piena di romani.
E' l'una passata il sole è alto ed il mare troppo invitante per non fermarsi a fare il bagno: lo faccio.
Lascio Diamante proseguendo sulla litoranea ma ben presto devo risalire sulla statale che non è più piatta ma alterna salite, anche dure, a lunghe discese.
Scambio saluti con due ciclisti che mi sorpassano,e non riesco a tenere il loro passo: questo mi conferma nella decisione di essere partito da solo. Poter andare del mio passo, fermarmi quando mi pare per riposare o solo per il gusto di guardare il panorama o rifocillarmi, è una libertà a cui avrei dovuto rinunciare.


Il pomeriggio è inoltrato e dopo un tentativo fallito a Cetraro, dove l'albergo a due stelle che avevo scelto era stato ceduto ad una Ong che accoglie profughi dalla Libia, un altro era indegno, ed un B&B chiedeva uno sproposito, trovo finalmente posto in un alberghetto sul mare ad Acquappesa accordandomi con il proprietario per  50€ cena più che sufficiente inclusa.  

Dopocena la passeggiata al paese mi riserva una sorpresa: è la festa di S.Maria degli Angeli, patrona locale, ed il piccolo paese è invaso per tutta la sua lunghezza da bancarelle, in verità con niente di particolare, ma la gente va su è giù copiosa alimentando l'atmosfera di festa. Sullo spiazzo davanti alla chiesa, in prossimità della marina, hanno allestito un grande palco per uno spettacolo di musica e cabaret.
Nell'attesa che si cominci siedo su una panchina a fianco di altre persone: è poco quello che riesco a capire della loro conversazione in dialetto, ma poi mi inserisco e scambio impressioni ed esperienze, con un'altro Giovanni, su figli, rispetto e tempi moderni.

Finalmente lo spettacolo si apre: Mimmo Palermo - un ex bel giovane con i capelli lunghi ora appesantito, affiancato dal chitarrista Giancarlo Pagani.
Ho voluto segnalare i loro nomi perchè  sarà stato l'alto volume degli altoparlanti, o la voce forte ed intonata del chitarrista, o le belle canzoni scelte - quelle molto popolari di Modugno e Ranieri e Morandi  - o l'abilità e la simpatia di Mimmo a interagire e colloquiare con il pubblico, si era creata una atmosfera di generale partecipazione ed allegria che ha raggiunto il culmine quando il Mimmo locale innesca il suo pezzo di cabaret
ironizzando sugli atteggiamenti curiosi dei cosentini ( il tipo cazzu cazzu ed il tipo lento) che fa scrosciare l'ilarità generale.

Sembravano dei guitti di paese ed invece hanno dimostrato un buon grado di professionalità; purtroppo sono stanco ed alla pausa torno in albergo. I fuochi d'artificio me li vedo dall'ampia terrazza sul mare della mia camera d'albergo.


MERCOLEDI'  3 AGOSTO -   ACQUAPPESA - NOCERA TERINESE .....MARINA

Una bella dormita, una colazione sufficiente e riparto risalendo sulla SS18 all'altezza del Km 300 poco prima di Fuscaldo.
La strada presenta in questo tratto un'alternanza di viadotti e gallerie, alcune di queste estremamente pericolose per la carreggiata stretta, la scarsa illuminazione e l'alta velocità di auto e camion.
La prima galleria la incontro  dopo aver superato le Terme Luigiane - che mi era stato consigliato di visitare - e Guardia Piemontese: mi pareva di aver letto il cartello che indicava la lunghezza in poco più di cento metri ed invece erano più di 1000 mt!.



Mi sono subito reso conto di non poter proseguire in bici: il rischio di essere messo sotto era molto alto.
Scavallo la bici sopra il guardrail che separa la strada dal marciapiede laterale e proseguo a piedi spingendo la bici, a volte alzandola laddove il passaggio si restringeva, a volte passando sopra il guano creato dal gocciolamento dalla volta e dalle pareti con la paura di animali e topi che fortunatamente non ho incrociato.
Quando sono finalmente uscito in alto sul mare , l'atmosfera opaca, sporco esausto e graffiato, ho avuto la sensazione netta di essere scampato ad un pericolo reale!

Di lì a poco preceduta da un viadotto, un'altra galleria di oltre 2 Km!
Esperto da prima scendo subito dalla bici ed imbocco, non senza difficoltà, il marciapiede: non si arriva mai;
anche se l'uscita si vede oltre ai disagi precedenti si aggiunge ora la difficoltà di respirazione per il troppo smog creato dagli scarichi. Sono costretto ad usare un fazzoletto per proteggere le vie aerre!
Anche questa volta l'uscita è stata una liberazione.

Il senso di inadeguatezza e la consapevolezza dei rischi potenziali devono convivere con la cocciutaggine ad andare avanti, anche se l'entusiasmo è scemato.
Per fortuna la strada ora scende fino a Fuscaldo senza altre paure, ad eccezione dei calabresi in macchina che allegramente continuano a strombazzarmi.

Si lascia sulla destra la famosa Marina di Paola - e non posso non pensare ai villeggianti stesi sotto gli ombrelloni - e si risale verso il Santuario di San Francesco di Paola. La salita ora è meno impervia - per fortuna la statale non arriva al Santuario - e quasi sulla sommità un invitante cartello offre alloggio e prima colazione a 10€ ! E' troppo presto per fermarmi e commento che per fare quei prezzi non se la deve passare troppo bene l'albergatore.

Il mio itinerario segue la sequenza di paesi pubblicizzati da un cartello della Regione Calabria:
Diamante, Belvedere, Bonifate, Cetraro, Acquappesa, Guardia Piemontese, Fuscaldo, Paola, San Lucido,
Falconara Albanese, Fiumefreddo Brizio, Longobardi, Belmonte Calabro, Amantea.  
Ne ho superati già un bel po' e poichè distano uno dall'altro circa 7 Km, ho intenzione di arrivare ad Amantea ed il conto è presto fatto!.

 Prima però scelgo di fermarmi a fare il bagno alla marina di Belmonte: una spiaggia di sassi ma un mare non proprio pulito. Da sottolineare l'episodio dei ragazzini che si tirano le "bombe d'acqua".: una di queste ha sfiorato la mia bici ed ha bagnato le borse. Riprendo i ragazzi, anzi vorrei sterminarli per la stupidità del gioco che fanno, ma arriva più severo il monito di un signore - certo africano - che li apostrofa ricordando:
"Senza acqua non c'è vita! Se sapeste come si vive senza acqua non la sprechereste così.! E' il peggiore dei  delitti." La durezza  di quelle parole non scalfisce l'ottusità di quei ragazzini che riprendono a tirarsi l'acqua.  

Sono ormai le cinque, le gambe girano bene, le perplessità della mattina sono passate e viaggio di buona lena. Presto arriva Amantea: una cittadina enorme, moderna e trafficata assolutamente diversa da quando l'avevo vista trent'anni prima! La supero e poco dopo una rotatoria potrebbe indirizzarmi verso Nocera Terinese: quanti ricordi!, quanto mi piacerebbe andarci, ma ci sono dodici Km di salita e non me la sento di affrontarli e poi....sono certo che rimarrei deluso e non troverei più l'atmosfera magica del paese dei "Vattienti" . Proseguo perciò lungo la costa piastta e piuttosto desolata!

Dopo sette Km arrivo alla Marina di Nocera: uno squallore di residence e cemento per le vacanze dei romani. Forunantamente all'uscita del paese c'è l'albergo Mondial un tre stelle, di passate speranze, il cui proprietario, un signore grosso e mite e molto distinto,  mi accorda la stanza con prima colazione a 40€!  

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